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"Matteo Salvini una m***": l'amico di Vladimir Luxuria insulta il ministro sul palco, sconcerto in diretta

Giulio Bucchi
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Momenti di tensione, l' altra sera, ad Aradeo, in provincia di Lecce, durante uno spettacolo patrocinato dal Comune e durante il quale, dal palco, il presidente del Lovers Film Festival, Giovanni Minerba, ha lanciato pesanti accuse all' indirizzo del ministro dell' Interno, Matteo Salvini, dandogli addirittura della «m***». La serata, affidata alla conduzione di Vladimir Luxuria, rientrava nel programma della Festa Estate del paese e niente lasciava presagire lo scontro che ne è seguito con gli esponenti dell' opposizione consiliare di centrodestra. Dice Emanuela Stifani: «Si è dimostrata un' aggressività assolutamente fuori luogo con quello che voleva essere lo spirito di svago». Da sottolineare che il sindaco Luigi Arcuti, a capo di una giunta di centrosinistra, presente allo spettacolo, si è immediatamente dissociato dalle parole pronunciate e, alzando le mani al cielo, si è allontanato a passo svelto dall' anfiteatro in segno di chiara presa di distanza. Il diretto interessato, Minerba, chiarisce: «Dopo aver interpretato, recitandolo, un testo degli Àpres, sono sceso dal palco. Il pubblico mi ha detto che avrei potuto aggiungere "Salvini m..." e, una volta tornato ad esibirmi, ho riferito testualmente queste parole nel ruolo di portavoce del pubblico, ma non ho mai fatto mia questa frase». Di certo, c' è qualcuno che in Italia, da nord a sud, sta cercando di seminare zizzania fra le diverse fazioni politiche. Senza capire che l' arroganza manifestata in più occasioni dagli esponenti grillini nazionali e fatta propria da alcuni adepti del Movimento Cinque Stelle, non potrà trovare mai posto in una democrazia compiuta qual è la nostra. Per carità, tutti possiamo essere in disaccordo con le scelte politiche di ministri, presidenti di Regione e sindaci di città e paesi, ma restando sempre nella logica della dialettica civile, educata e rispettosa delle idee altrui. Se si valicano questi limiti, il discorso prende un' altra piega, non più democratica, ma volta a sconfinare sul terreno di una contrapposizione che si sa dove comincia, ma non si sa dove potrà arrivare. Partecipare ad uno spettacolo culturale - perché con Luxuria si può tranquillamente parlare di cultura, senza bisogno di alzare i toni - non autorizza a uscire dal seminato e attaccare volgarmente un ministro della Repubblica, chiunque esso sia. Le istituzioni e i loro rappresentanti vanno difesi sempre e ovunque. Lo vuole la democrazia, bellezza! L' arroganza lasciamola agli stolti, a chi non ha nemmeno un briciolo di memoria per capire quanto è successo nel passato, da destra e da sinistra. di Nicola Apollonio

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