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Roberto Saviano, replica e insulti in napoletano a Matteo Salvini: il più ridicolo degli attacchi

Matteo Legnani
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Con l'Europa in pausa per il weekend, oggi sabato 6 ottobre è andata in scena la sciarada tra Matteo Salvini e Roberto Saviano. L'Europa, a dire la verità, un po' c'entra: nel senso che lo scrittore di Gomorra ha ricevuto un invito all'Eliseo dove siede uno degli "acerrimi nemici" del nostro ministro dell'Interno: quell'Emmanuel Macron che ci fa da mesi la predica sui migranti ma in casa non se ne vuole prendere (quasi) nessuno. Una occasione più unica che rara di poter 'impallinare' due piccioni con un solo tweet, per il ministro dell'Interno. Che, armato di smartphone e dita caldissime, ha preso la mira e ha scritto: "Saviano promuove il suo libro andando a Parigi ad abbracciare Macron. Chi si somiglia si piglia". Ma la parte migliore arriva dopo: "Speriamo solo che Emmanuel non ce lo rimandi indietro come fa con gli immigrati. Liberté, pubblicité, tieniloté...". Leggi anche: "Perché ti devi vergognare": Salvini risponde agli insulti di Saviano Tempo qualche ora, e a Salvini è arrivata la replica non di Macron, ma di Saviano: "Per esprimere meglio il mio sentimento, chiedo ai napoletani terroni (così ci definiva il ministro della Mala Vita) di tradurle questa semplice frase: 'Salvì, scinnm a cuoll'". Che, per chi non mastica la lingua napoletana, significa 'Salvini, lasciami in pace', seguita dalla stoccata: "Ma forse è bene che continui a fare il cialtrone con me, farà meno danni al Paese". Oltre agli insulti, Saviano mostra una gran faccia tosta: chiede a Salvini di lasciarlo stare. Proprio lui: da che pulpito... Leggi anche: Macron invita all'Eliseo Saviano: il piano osceno contro Salvini

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