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Paolo Becchi: "Beppe Grillo non vuole farsi un nuovo partito, ecco di cos'ha paura"

Matteo Legnani
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Prima la sottoscrizione del patto pro-vax insieme a Matteo Renzi, poi gli attacchi a Matteo Salvini dal palco del teatro Diana di Napoli. Beppe Grillo è uscito dall'ombra in cui si era nascosto. E lo ha fatto mettendo in grosse difficoltà Luigi Di Maio. In molti hanno visto in queste prese di posizione la volontà di screditare il leader in carica del M5S un piano rivolto alla creazione di un nuovo movimento che avrebbe in Grillo, Casaleggio e Roberto Fico le sue architravi. Una ipotesi, questa, che non trova d'accordo Paolo Becchi, ex ideologo grillino: "L'obiettivo di Grillo non è quello di creare un nuovo partito, ma di riprendere il M5S. Di Maio non è eterno, e non è detto che resti ancora a lungo alla guida del Movimento. Sicuramente vi resterà fino alle elezioni europee, ma è evidente che all'interno dei 5S le contraddizioni ci sono e sono anche molto acute". Tutto dipenderà dalle elezioni europee: "Se Di Maio non porterà a casa un risultato in grado di rilanciare il M5S rispetto alla Lega dovrà dire addio con ogni probabilità alla leadership del M5S. Questi segnali sono chiari e non è un caso che il vicepremier sia già corso ai ripari, chiamando in suo soccorso Alessandro Di Battista. Già le elezioni regionali potranno rappresentare un primo campanello d'allarme significativo, anche se poi fino alle europee dubito che possa cambiare qualcosa al vertice. Grillo a mio giudizio ha due timori: il primo che Forza Italia possa essere fagocitata dalla Lega, che in questo modo si andrà rafforzando ulteriormente, e il secondo che anche una parte consistente dell'elettorato pentastellato possa sentirsi più garantita in Europa da Salvini piuttosto che da Di Maio”. Leggi anche: Paolo Becchi: il piano di Giuseppe Conte per far fuori Matteo Salvini

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