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Mario Giordano da godere: "Così Luigi Di Maio si è auto-condannato. Forse...". Scenario devastante per l'M5s

Giulio Bucchi
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Si è fregato da solo, Luigi Di Maio. Secondo Mario Giordano, sentito dal Fatto quotidiano sul caso Diciotti e il processo a Matteo Salvini, il leader del M5s rivendicando la collegialità del governo sulla gestione dei migranti la scorsa estate apre la strada a un'unica opzione: votare no alla richiesta di autorizzazione a procedere del Tribunale dei ministri. Per approfondire leggi anche: "Il processo a Salvini? Cosa devono imparare i 5 Stelle". Mentana, schiaffo a Travaglio sul Fatto "Si suppone che abbiano agito nell'interesse nazionale - spiega Giordano -. È proprio questa la domanda che si pone la Giunta del Senato: non si deve valutare se c'è il fumus persecutionis dei magistrati, ma appunto se si è agito nell'interesse nazionale oppure no". Lo hanno rivendicato, a suo tempo, lo stesso Di Maio e il ministro grillino alle Infastrutture Danilo Toninelli. Impossibile, ora, ritrattare. "Forse sarà difficile da spiegare ai loro elettori, ma il "no" è la conseguenza logica delle loro dichiarazioni. In caso contrario - conclude il direttore -, il governo avrà un grosso problema. Che potrebbe portare a una crisi".

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