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Don Massimo Biancalani, il prete amico dei migranti dopo l'ingiunzione di chiusura: "Salvini, tranquillo..."

Gino Coala
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Il centro d'accoglienza di don Massimo Biancalani dovrà chiudere, dopo la decisione della prefettura di Pistoia presa per motivi di sicurezza, praticamente assente in alcuni ambienti in cui erano ospitati gli immigrati. I guai secondo il prete sarebbero legati alla cucina da mettere a norma, una cosa scoperta dopo il controllo dei Vigili del Fuoco. Leggi anche: Don Biancalani, la fine oscena: perché devono sgomberare il suo centro profughi L'ingiunzione della prefettura ha divertito e non poco il ministro dell'Interno Matteo Salvini, bersaglio preferito di don Biancalani: "Tempi duri per il prete che ama attacare me e circondarsi di presunti profughi africani - ha scritto sui social il leghista - ancora un po' e la canonica scoppiava... Chiuso!". Il prete di Pistoia si è quindi sfogato ai microfoni di radio Capital, ha spiegato di aver trasferito 12 ragazzi in un'altra parte della struttura, e naturalmente è tornato a prendersela con Salvini con non poco nervosismo: "Il centro non è chiuso, faremo i lavori e ripartiremo. Salvini stia tranquillo".

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