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Ponte Morandi, Giovanni Toti smonta il governo di Salvini e Di Maio: "Toninelli, ti svelo un segreto..."

Gino Coala
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Incassato il progetto per il nuovo ponte di Genova, dopo il tragico crollo del 14 agosto, il presidente della Regione Giovanni Toti deve vedersela con il governo, in netto contrasto con le sue posizioni per la ricostruzione. Intervistato dal Corriere della sera, Toti insiste sul rispetto della legge in vigore, mentre dal ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, fino al resto del fronte grillino, sono tutti concentratissimi per sfilare le concessioni autostradali al gruppo che fa capo alla famiglia Benetton. Leggi anche: Ponte Morandi, Renzo Piano regala il suo progetto per la ricostruzione Toti però non arretra di un passo: "Fino a legge contraria, Autostrade è ancora titolare della concessione e dunque di quel ponte e dei suo tronconi. Come presidente della Liguria e come commissario per il superamento dell'emergenza loro sono miei interlocutori. Punto". Il rischio per Toti, tutto politico, è di passare come un difensore di chi appare come il maggior sospettato per il crollo del ponte Morandi. "Credo che il modo migliore per onorare la memoria delle vittime sia ricostruire un ponte, e presto. Certi argomenti sono temi di politica pure, se volessimo essere cattivi diremmo di propaganda". Il governatore ligure non ha nessuna intenzione di aspettare che cambi la normativa sulle concessioni prima di ricostruire il ponte, la necessità è di fare il più presto possibile. E così al governo chiede una sola cosa: "Semplice: dirottare tutte le risorse possibili su un gigantesco piano di investimenti e cantiere che risani le nostre infrastrutture obsolete. Anche a costo di sacrificare provvedimenti bandiera forse più popolari come reddito di cittadinanza e flat tax". Cioè i pilastri dell'azione di governo dei prossimi mesi, chissà come la prenderanno i ministri.

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