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Salvini-Di Maio, raggiunta l'intesa: Tria si arrende, rapporto deficit/pil al 2,4%

Matteo Legnani
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Alla fine il ministro dell'Economia Giovanni Tria ha dovuto cedere: nella tarda serata di oggi 27 settembre, mentre il Consiglio dei ministri sul Def partiva con oltre un'ora di ritardo per il protrarsi del vertice informale tra i leader della maggioranza, il premier Conte e lo stesso titolare del Mef, fonti di Palazzo Chigi hanno fatto apprendere che è stata raggiunta l'intesa sul 2,4% di rapporto tra deficit e pil. "Abbiamo portato a casa la manovra del popolo che per la prima volta nella storia di questo Paese cancella la povertà grazie al reddito di cittadinanza, per il quale ci sono 10 miliardi e rilancia il mercato del lavoro anche attraverso la riforma dei centri per l'impiego. Restituiamo futuro a 6 milioni e mezzo di persone. Via libera anche alla pensione di cittadinanza che dà dignità ai pensionanti. E con il superamento della Fornero, chi ha lavorato una vita può finalmente andare in pensione liberando posti di lavoro per i nostri giovani, non più costretti a lasciare il nostro Paese per avere un'opportunità" ha confermato lo stesso vicepremier Luigi Di Maio. "Non restano esclusi i truffati delle banche, che saranno risarciti con un Fondo ad hoc di 1,5 miliardi - conclude -. Per la prima volta lo Stato è dalla parte dei cittadini, per la prima volta non toglie ma dà".

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