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M5s, il disastro di Luigi Di Maio: sondaggi, chi non lo vota più dopo il reddito di cittadinanza

Giulio Bucchi
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Costano carissimo a Luigi Di Maio festeggiamento sul balcone di Palazzo Chigi e party post-manovra sul Tevere. La Lega cresce al 33,8%, il Movimento 5 Stelle cala al 28,5%: si allarga la forbice tra i due alleati di governo, ma il sondaggio di Nando Pagnoncelli per il Corriere della Sera fornisce anche una interessante lettura di queste variazioni. Leggi anche: Dopo il balcone, il party sul Tevere. Come beccano Di Maio, di notte Nella settimana "d'oro" dei grillini, che politicamente incassano il reddito e la pensione di cittadinanza nella manovra (occorrerà poi vedere come verranno messe in atto nel concreto), è paradossale ma solo in apparenza che la flessione di gradimento dei 5 Stelle sia dovuta proprio al loro provvedimento-bandiera. "La crescita della Lega spiega Pagnoncelli - ha grande trasversalità, ma segnala alcuni punti di maggiore espansione: i titoli di studio medio/bassi, le età elevate, le casalinghe. È stato il processo di progressiva cannibalizzazione dell'elettorato classico di Forza Italia". E il M5s? "Vede perdite più consistenti tra i ceti dirigenti e il lavoro autonomo, probabilmente proprio per il reddito di cittadinanza, mentre mantiene e addirittura migliora di poco il proprio consenso tra ceti medi, operai e disoccupati". Numeri alla mano, però, una scommessa in perdita e politicamente molto, molto rischiosa.

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