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Giancarlo Giorgetti, lo sfregio del M5s. Come lo hanno soprannominato i grillini alle sue spalle

Giulio Bucchi
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Ormai Giancarlo Giorgetti è già stato condannato dai grillini. L'accusa? Essere stato il "regista dell'agguato sul peculato". Ma è solo l'ultima goccia perché il sottosegretario leghista non gode più di buona fama presso i 5 Stelle, ormai da molte settimane. Un retroscena del Giorno riferisce di come, dietro lo spalle, siano soliti chiamarlo gli alleati del M5s: il "vero premier ombra", "uomo del compromesso con l'Europa", "il ragno che tesse la tela per far cadere il governo", il "capo della fronda anti-grillini", addirittura l'"uomo del sistema". Leggi anche: "Fosse per me...", Giorgetti e il retroscena che gela Di Maio e M5s Ogni legislatura ha la sua eminenza grigia, l'uomo che a torto o a ragione viene considerato il centro di tutto e che in genere finisce per diventare il "capro espiatorio" responsabile di ogni pasticcio. E questa volta tocca al vice di Matteo Salvini. Lui si difende, a cominciare dai franchi tiratori della Camera: "Con tutto quello che c'è da fare, figuriamoci se mi metto a far scoppiare la crisi. Io non c'entro per niente". Ma i grillini vedono in lui tutto il peggio: "amico delle imprese" (come se fosse una colpa) e assai vicino a Mario Draghi (cosa che dovrebbe conferirgli prestigio) e a Sergio Mattarella (utile, soprattutto nelle condizioni date). Forse per questo, spiega il retroscena del Giorno, un ministro leghista se la ride: "Rispetto ai grillini, Giorgetti è un genio".

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