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Incontro Romani-Renzi, ira Forza Italia

AdnKronos
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Roma, 1 dic. (AdnKronos) - La notizia dell'incontro Romani-Renzi, con tanto di risalto sulla stampa, raccontano, avrebbe fatto storcere il naso ai vertici di Forza Italia. A cominciare da Silvio Berlusconi, infastidito dai rumors su un "nuovo progetto politico", un contenitore centrista con dentro il Pd renziano e pezzi di Fi, che di fatto taglierebbe fuori il Cav dai giochi che contano. Il faccia a faccia tra l'ex segretario del Pd e l'ex capogruppo azzurro, avvenuto a palazzo Madama questa settimana, sarebbe stato bollato dalle parti di palazzo Grazioli "come un'iniziativa personale", che "non ha nulla a che fare con la linea di Fi e che non fa presagire alcun riavvicinamento con Renzi, in stile Nazareno". Anche Antonio Tajani si sarebbe risentito per l'uscita dell'ex ministro, considerata da vari azzurri "inopportuna", legata forse più a "vecchi rancori personali che a un reale disegno politico". "E' un'iniziativa personale", spiega Tajani e mette in chiaro: "Noi siamo alternativi al Partito democratico, alle elezioni regionali ed amministrative andremo coesi per sconfiggere i Cinquestelle e la sinistra". "L'incontro Romani-Renzi è stato anche per me uno scoop, il nostro orizzonte è il centrodestra unito", mette in chiaro Mara Carfagna in mattinata. Per Berlusconi, riferiscono fonti azzurre, c'è solo un progetto politico da realizzare, quello di tornare a palazzo Chigi con un centrodestra unito, conservando l'alleanza con la Lega. Ieri l'ex premier si sarebbe sentito al telefono con Salvini due volte, la prima volta durante il vertice a Milano, la secondo dopo, nel pomeriggio per darsi appuntamento a breve per chiudere la partita sui candidati governatori alle regionali che, assicurano, resta tutt'ora aperta. "Ogni schema o strategia politica futura deve rimanere nell'alveo del centrodestra, chi fa altro non va preso in considerazione", riferisce un big forzista. Il pallino di Arcore, comunque, è sempre dare voce all'Altra Italia, che, precisa Tajani all'Adnkronos "non è un nuovo partito, tant'è che alle europee il simbolo di Fi non sparirà, ma avrà una nuova veste grafica per dare l'idea del rinnovamento e della volontà di allargare i nostri confini alla società civile e a tutte le forze moderate", abbracciando quella 'terra di mezzo', tra la Lega salviniana e il Pd renziano. Berlusconi, raccontano,va ripetendo in questi giorni che il governo Conte, a causa delle forte divisioni tra M5S e Lega non potrà andare avanti e cadrà, e che il centrodestra unito potrà diventare maggioranza grazie anche al soccorso di tutti quei parlamentari del gruppo Misto, dell'opposizione, in particolare del Pd e del M5S (a cominciare dagli ex grilini), preoccupati dalla prospettiva di perdere lo scranno con elezioni anticipate. Romani tace, ma a chi lo ha sentito nelle ultime ore si è detto meravigliato da tanto clamore, visto che vede tante persone in Parlamento. All'ex ministro dello Sviluppo economico non piace affatto l'idea di un governo di nuovi responsabili con M5S, perché vede qualcosa di diverso, da costruire ora per i prossimi due anni con chi ci sta. Secondo il ragionamento di Romani, Renzi nel 2014 era al 41% e poi le cose sono cambiate; alle ultime politiche del 2018 i grillini hanno raggiunto quota 30% e ora Salvini viene dato a oltre il 30% in vista delle europee. Visto che i cicli della politica sono diventati molto veloci, 'io penso che Salvini e Di Maio non potranno durare molto, qualcosa di diverso bisogna pur fare', avrebbe detto Romani.

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