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Vittorio feltri, il brutale consiglio a Matteo Salvini: "La prego, quando mangia, si dia un calmata"

Maria Pezzi
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Caro Matteo Salvini, sa che ho una moderata simpatia per lei, quindi non si offenderà se oso darle un consiglio non richiesto: si metta a dieta. E se proprio non riesce a placare il suo poderoso appetito, cerchi almeno di non pubblicizzarlo attraverso i cosiddetti social che ogni dì la mostrano mentre addenta con cupidigia cibi di vario tipo e genere. Constatare che anche lei, come tutti gli umani, sente i morsi della fame e di conseguenza si nutre con la voracità di un lupo, può suscitare comprensione: la gente vedendola ritratto sui siti internet nell' atto quasi bestiale di addentare pane e nutella oppure altre leccornie prodotte in Italia, di sicuro sente che il ministro dell' Interno è uno dei nostri, nel senso che è un signore molto vicino e molto simile al popolo, sempre intento a mettere insieme il pranzo con la cena e magari con la merenda e la colazione. Ma c' è un limite da non oltrepassare per non dare la sensazione ai cittadini che il vicepremier, durante il giorno, sia impegnato soltanto a ingerire cibo. L'attività masticatoria è forse l' unico elemento che dimostri l' unità nazionale, accomuna la sinistra, la destra e persino il centro (benché non esista più), però essa evoca altresì un vizio antico della politica patria: il magna magna forsennato dei parlamentari cui si devono le sfortune del Paese in termini di debito pubblico. L' idea che senatori e deputati non abbiano altra occupazione che quella di riempirsi la pancia ormai è invalsa, al punto che i fessacchiotti pentastellati progettano di ridurre le indennità loro spettanti in quanto titolari di seggi a Montecitorio e a Palazzo Madama. Insomma, caro Salvini, se continua pubblicamente a ruminare suffraga un brutto sospetto: che lei punti solamente a riempirsi la pancia di pietanze, come succede a ogni avido mai satollo. Si dia una calmata. Oppure si avventi sulle vivande lontano dagli sguardi indiscreti dei frequentatori del Web, i quali poi la giudicano un ingordo leccapiatti. Per approfondire leggi anche: Vittorio Feltri: un governo conciato così non ha futuro Tra l'altro desidero amichevolmente segnalarle che farsi notare col boccone in bocca, se da un canto suscita simpatia negli appetenti, che si sentono in buona compagnia, dall' altro provoca disgusto in chi, viceversa, è morigerato e considera volgare l' inghiottimento ostinato di alimenti. Quando vado al ristorante con qualcuno che parla mentre sbrana una cotoletta, e proietta intorno a sé pallottoline di masticato, mi fa ribrezzo, dovendomi difendere dalle medesime pallottoline con svariati artifizi. Buon pranzo Salvini, ma lo degusti con discrezione, possibilmente lontano dai nostri occhi presbiti. di Vittorio Feltri

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