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Giuseppe Conte, lo scenario sul vertice a palazzo Chigi per riprendersi i poteri: ribaltone nel governo

Gino Coala
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Il tonfo del M5s alle regionali in Sardegna rischia di mettere in difficoltà direttamente l'economia italiana, per riflesso dell'incertezza politica nella quale Luigi Di Maio e soci potrebbero gettare il governo. Il tonfo è stato grosso al punto da irritare i grillini e renderli più vendicativi di prima. L'ultimo a farne le spese è stato per esempio il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, colpevole di aver strigliato i colleghi ministri pentastellati a proposito della Tav. La loro posizione contraria, ha detto Tria a Quarta repubblica su Rete4, disincentiva gli investimenti stranieri in Italia, provocando un danno complicato da quantificare. Un affronto che Di Maio avrebbe voluto punire con le dimissioni forzate del ministro di via XX settembre, se non fosse intervenuto a lato il Quirinale a ricordare la fiducia nel ministro dell'Economia. Leggi anche: Conte, le rassicurazioni dopo il voto in Sardegna: "Nessuna conseguenza sul governo" I sondaggi da settimane continuano a premiare il governo, come ricorda il Giornale, concedendo all'esecutivo un alto consenso "in astratto". Il motivo sta tutto nella tradizione politica degli italiani, che da sempre preferiscono la stabilità ai continui cambi di governo che tanto ricordano la Prima repubblica. Su queste basi appoggia la nuova strategia del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, sempre più presente e attivo nei vertici di governo, nell'affannoso tentativo di riprendersi un ruolo che i due vicepremier, Matteo Salvini e Di Maio, gli hanno di fatto negato per fisiologico peso politico. Un ribaltone tutto interno al governo che potrebbe muovere i primi passi già dal vertice convocato a palazzo Chigi con il ministro dell'Interno e del Lavoro, così da mettere in chiaro che l'ipotesi di elezioni anticipate deve essere scongiurata, non solo a parole, ma anche con i fatti.

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