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Matteo Salvini: "Non stacco la spina al governo. Con Forza Italia ho chiuso"

Cristina Agostini
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"Crisi? Nessuna crisi", ripete Matteo Salvini. Ma la base della Lega è in agitazione. Non è che Giacarlo Giorgetti o Garavaglia o molti altri del Carroccio vogliano tornare con Silvio Berlusconi, (che solo a sentirlo nominare Salvini s'irrigidisce) rivela il Messaggero in un retroscena, ma il leader deve guardare anche ai leghisti scontenti. Quelli che dei grillini dicono: "Matteo, sono la nostra zavorra, la palla al piede, la camicia di forza...". Quelli che danno voce agli imprenditori del nord e agli amministratori locali critici dell'alleanza con il Movimento 5 stelle, come Luca Zaia, Attilio Fontana, Roberto Maroni. Leggi anche: Forza Italia, cifre da vertigini. Gode Berlusconi. Sondaggio clamoroso: mai visti dei numeri così I governatori del lombardo-veneto sono una spina nel fianco a cui Salvini ha dato risposte che sembrano più che altro dei rinvii. Come sul tema dell'autonomia. Sembrava cosa fatta e invece sembra sempre più difficile e sempre più condizionata dai no di Luigi Di Maio: "Matteo, i nostri cittadini si sentono traditi dalle promesse", gli ripetono Zaia e Fontana. Ed è già partito il pressing su Giorgetti affinché cambi qualcosa. E Salvini, anche se vuole continuare a tenere in vita questo governo, vede che sulla bilancia i contro cominciano a pesare più dei pro. 

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