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Silvio Berlusconi capolista alle europee: "Salvini cambi strada o presenteranno il conto alla Lega"

Giulio Bucchi
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"Mi auguro davvero che Matteo Salvini cambi strada al più presto". Silvio Berlusconi lo ripete ancora, in un'intervista al direttore di Radionorba Notizie Maurizio Angelillo, convinto "che prima o poi gli elettori di centro destra chiederanno conto anche alla Lega degli errori e dei fallimenti di questo governo". Leggi anche: "Berlusconi, un grave errore". Becchi e il test decisivo, perché alla fine vincerà solo Salvini Nel frattempo, il leader di Forza Italia guarda all'immediato futuro: "Alle elezioni europee mi candiderò in tutta Italia, con l'esclusione dell'Italia centrale perché lì candideremo il nostro Antonio Tajani, che è considerato in Europa il miglior presidente nella storia del Parlamento europeo". "Mi candido perché sento ancora dentro di me il senso di responsabilità per cui sono sceso in campo 25 anni fa - spiega - sono molto preoccupato per il futuro dell'Italia, dell'Europa e del mondo. Sono molto preoccupato del futuro dei miei figli, dei miei nipoti, di tutti i cittadini. Mi candiderò al Sud anche perché sono convinto che il Sud sia condizionato in misura decisiva da quello che succede in Europa, Europa che oggi non funziona ed è diventata una Europa burocratica, ragionieristica, lontana dal progetto dei suoi padri fondatori, assolutamente è una Europa da cambiare. Comunque l'Italia - continua l'ex premier - non ha mai neppure saputo sfruttare le opportunità che le sono state offerte da questa Europa così com'è, e questo per responsabilità dei governi nazionali ma anche dei governi regionali della sinistra che per esempio hanno usato molto poco e male i diversi fondi europei a disposizione". "In un mondo globalizzato - conclude Berlusconi - nel quale la sfida più grave è rappresentata dal progetto egemonico della Cina io penso che nessuno stato europeo possa competere da solo. La tutela degli interessi del Mezzogiorno sia nei confronti dell'immigrazione sia nei confronti dell'estremismo islamico sia anche della concorrenza economica dei Paesi emergenti a basso costo potrà essere attuata con successo soltanto da una Europa più unita e più forte".

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