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Nicola Zingaretti, l'offerta dall'uomo del Vaticano per un po' di voti: che cosa deve cedere

Gino Coala
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Nicola Zingaretti è ormai disposto a imbarcare chiunque nel suo Pd pur di superare indenne le prossime elezioni Europee. Il segretario dem ai suoi è stato chiaro sin da subito su come avrebbe provato a recuperare i consensi bruciati dal Pd nel corso degli ultimi anni. Già il corteggiamento ai fuoriusciti di Mdp parlava da solo: Zingaretti vuol riprendersi tutti, anche chi fino a ieri insultava il suo partito. Lui lo chiama "campo largo", ma in realtà è sterminato fino al punto da attirare l'attenzione dei cattolici di Democrazia solidale-demos, ennesimo gruppetto della galassia di centrosinistra animato da Mario Giro. Leggi anche: Porta a porta, Zingaretti insulta Salvini: "Sceneggiata criminale del ministro che crede di essere..." Nel listone in stile Armata Brancaleone di Zingaretti puntano a entrare quindi anche pezzi del fu governo Renzi, appunto come Giro, a suo tempo viceministro degli Esteri e uomo di fiducia della Comunità di Sant'Egidio, insomma il giro buono degli amici di Papa Francesco. Al Corriere della sera, Giro confessa che con Zingaretti: "Ci sentiamo continuamente". Al compagno segretario fanno gola i voti del Vaticano, ma è lo stesso Giro a far capire chiaramente che niente è gratis: "La nostra forza vuole essere una presenza libera, indipendente, nuova e radicata". L'avvertimento è chiaro, Giro vuole almeno otto posti tra i candidati alle Europee, tra i quali quasi certamente Pietro Bartolo, il medico di Lampedusa e bandierina pro-migranti del mondo delle Ong.

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