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Matteo Renzi, la fine oscena: "Dove sono costretti a vedersi i renziani". Le foto: il suo disastro

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Giulio Bucchi
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La chiamano, gentilmente, "carboneria renziana". Un modo per sottolineare come Matteo Renzi e quel che resta del suo seguito siano costretti a mendicare spazi in bar, pub, salette appartate di Fondazioni. La paginata di Repubblica strappa il velo (pietoso) sull'organizzazione decisamente pane e salame del futuro movimento extra-Pd dell'ex premier. Addio faraoniche Leopolde, oggi l'"azione civile" di Renzi lavora con umiltà, nel buio, decisamente terra-terra.  Leggi anche: Ma Renzi vuole suicidarsi? Tutto vero: per cosa raccoglie firme I nuovi renziani, scrive Repubblica, si riuniscono in piccoli gruppi in ogni città, restano in contatto via Skype e Facebook, si vedono raramente e quandolo fanno basta darsi appuntamento in case, uffici e locali pubblici per meeting informali. Una cosa molto simile ad aperitivi o brunch, per capirsi. Età media? Sessant'anni, non esattamente una promessa di rivoluzione, anche se i diretti interessati giurano che la speranza è quella di coinvolgere i loro figli. Il partito semi-clandestino di Renzi vuole essere trasversale ("Solo 2 su 10 di noi vengono dal Pd", spiegano i diretti interessati) e i suoi temi-cardine sono Ius culturae (cittadinanza agli immigrati che terminano un ciclo di studi in Italia) e lotta alle fake news. E l'Europa? Amara la confessione di un attivista romano impegnato a organizzare una kermesse sul tema: "Ho scritto a tutti i 65 comitati del Lazio, mi hanno risposto solo in 22, gli altri è come se non esistessero". Auguri.

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