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Bruno Vespa, a luglio arriva la tempesta perfetta. Perché Matteo Salvini si è fregato da solo 

Cristina Agostini
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La tensione è altissima nel governo e il caso Siri monta. Giuseppe Conte deciderà come procedere ma, attenzione, "comunque vadano le cose, è improbabile che dal caso Siri venga una crisi di governo. E che si apra prima del 26 maggio qualunque nefandezza si scarichino addosso Di Maio e Salvini, un tempo amanti politici come mai s'era visto", avverte Bruno Vespa nel suo editoriale su Il Giorno. "Il Capitano ancora ieri ha ripetuto che il governo ci sarà a maggio, a Ferragosto e a Natale. Sembra una battuta perché nessuna comunità può reggere se i toni restano questi. Ma il problema può essere altrove". C'è un "fantasma che turba i sogni dei protagonisti", sottolinea il direttore di Porta a Porta: "la legge di bilancio per il 2020. Gli esperti di astrologia parlamentare hanno individuato in domenica 22 settembre la data ultima per votare consentendo alle nuove Camere di discuterla. Questo vorrebbe dire sciogliere le Camere attuali entro luglio". Insomma, "tempi strettissimi". Ma "il problema vero", conclude Vespa, "è se Salvini vuole affrontare lo scoglio della Finanziaria insieme con Di Maio o contro Di Maio. Affrontarla con i 5 Stelle all'opposizione dopo una convivenza di governo presentata come la migliore possibile non sarebbe facile. Ma non lo è nemmeno doppiare il Capodanno con un deficit fuori controllo, un elettorato che rumoreggia e i Mercati che si divertono a speculare sullo spread. E allora?". Leggi anche: "Noi diciamo no". Bravo Di Maio, si copre ancora di ridicolo: altra guerra con Salvini, cosa "scorda"  

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