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Matteo Salvini e la Lega, il sospetto su Luigi Di Maio e il ruolo politico di Piercamillo Davigo

Cristina Agostini
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Luigi Di Maio è diventato "il braccio politico di Davigo". Altroché contratto, il vicepremier grillino, si vocifera tra i leghisti non fa che attaccare Matteo Salvini e ha deciso di sfruttare le inchieste giudiziarie - su Armando Siri e sulle tangenti in Lombardia - in maniera "premeditata e combinata" in vista della sfida elettorale del 26 maggio.  Insomma, riporta il Corriere della Sera in un retroscena, la questione morale viene ora usata da Di Maio e grillino politicamente come un'arma contro la Lega. Evocando Tangentopoli, il vicepremier pentastellato ha cacciato il Carroccio nel girone infernale. Poco importa se, come gli ricorda il Pd, anche Virginia Raggi è sotto inchiesta da anni.  Leggi anche: La trappola grillina al Cdm, Becchi avverte Salvini. Tempo scaduto: "Le due mosse per non farti fregare" Così Salvini, sotto minaccia, ha dichiarato che oggi 8 maggio porterà in Consiglio dei Ministri la flat tax, il "vero tema urgente" così da rovesciare il tavolo del gioco di Di Maio. "Non c'è un'emergenza morale come si vuol far credere", ribadisce il sottosegretario leghista Rixi: "C'è piuttosto una emergenza economica, ci sono le famiglie italiane che ogni giorno si impoveriscono. E se il governo non risolve questo problema il governo non ha senso". Insomma, la tensione è altissima e la Lega aspetta il 27 di maggio per "vedere quanti voti prenderemo e poi decidere". I sondaggi, intanto, danno tutti in calo.

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