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Sergio Mattarella, l'ultimatum a Conte sulla crisi di governo: senza soluzione, si vota a settembre

Gino Coala
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Quando il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è arrivato al Quirinale nel pomeriggio di ieri, il presidente Sergio Mattarella aveva ben chiara la quantità e la gravità dei dossier accumulati sulla scrivania del premier in pochissimi giorni. Ultima solo in ordine di tempo è stata la lettera dalla Commissione europea che chiede chiarimenti sugli sforzi dell'Italia sul piano di rientro del debito. Conte si è dimostrato "moderatamente ottimista" sulla capacità del governo di affrontare tutte i punti in agenda. Ma che aleggi sulla sua testa lo spettro di una crisi di governo è ormai difficile da ignorare. Leggi anche: Di Maio nel panico, il "dettaglio" su Di Battista: allora è tutto vero, è lui? Le tensioni dopo le elezioni Europee tra Lega e M5s sono evidenti e dagli esiti per il governo tutt'altro che positive. Con questo tipo di tensione, difficile se non impossibile risolvere tutto: a partire dalla risposta alla Commissione Ue, che non potrà mai essere del tutto esaustiva. Dal Colle quindi è partita la raccomandazione a misurare toni e parole, un invito rivolto a tutti. Mattarella ha invitato Conte, perché Di Maio e Salvini intendano, che le pretese di ogni parte del governo tornino con i piedi per terra, evitando proclami su misure economiche difficili da mettere in pratica. Mattarella è rimasto quindi appeso alla sottilissima fiducia in Conte, che ha ora il mandato di verificare la reale tenuta dell'alleanza grillino-leghista e quindi la sua efficacia sulle emergenze all'orizzonte. Se ogni intesa dovesse franare, il voto anticipato a settembre, probabilmente il 29, sarebbe inevitabile, così almeno da scongiurare una manovra d'emergenza il default dell'Italia. 

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