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Beppe Grillo, l'editto dal blog per chiudere i programmi di cucina in Rai

Gino Coala
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Beppe Grillo ha preso di mira la Rai nel suo secondo "editto" lanciato dal suo blog per una sorta di rubrica "Se io fossi re". Il guru del Movimento Cinque Stelle, chissà quanto in versione da comico e quanto da leader politico, ha lanciato il divieto "di pagar lo canone della tv pubblica, sinché la stessa non sia privata della pubblicità, delli programmi di cucina e di ricette e di tutte le stupidità". Leggi anche: Beppe Grillo, l'assalto dei piccioni in piazza San Marco. E lui... L'attacco di Grillo sembrerebbe diretto a La prova del cuoco di Elisa Isoardi, di fatto rimasto tra i pochissimi programmi di cucina rimasti in Rai. Ma l'obiettivo lanciato dal blog del comico è ben più ampio: "Lo canone si paga per vedere le stupidità che son libere ma a pagamento, come gli spots cretini e i format all'americana, lo calcio miliardario, li quizzi. Lo Re vostro provvederà a far noti li programmi liberi e quelli a pagamento. Lo Grande Fratello, a far di esempio, sarà a pagamento, visibile nell'ore notturne, lo prezzo elevatissimo". Discorso a parte per i programmi di politica, i talk show che ancora sopravvivono sulla tv generalista saranno oggetti di una prossima lista di buoni e cattivi: "Pe li programmi di dibattito politico lo Re Vostro si riserva di attendere ulteriore illuminazione. Per decidere il da farsi per Di martedì Floris La7, Tagadà di Tiziana Panella La7, Otto e mezzo delle Gruber e tutte le altre simili, sulle reti altre!”

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