L’ingegnere Carlo De Benedetti ieri sera è stato ospite di Lilli Gruber a “Otto e mezzo” ed ha avuto modo di tornare sul presunto insider trading sulla riforma delle Banche Popolari.
Carlo De Benedetti, ospite ieri sera ad “Otto e mezzo“, ha avuto modo di tornare sulla vicenda delle Banche Popolari in merito alla telefonata col suo broker a cui diceva di comprare azioni dopo un colloquio avvenuto nel 2015 con l’allora premier Matteo Renzi. De Benedetti, dopo aver affermato che della riforma ne fossero “tutti a conoscenza” e che pertanto si trattava del “segreto di Pulcinella” , e dopo aver definito la vicenda “allucinante“, sul caso ha affermato:
“Era (la Riforma, ndr.) anche nel programma di Renzi. Lui mi ha semplicemente detto “Quella cosa la faremo”, non ha mai usato la parola decreto e nulla che determinasse la data. Io ho dato l’ordine di comprare delle azioni, ma contemporaneamente ho dato l’ordine di ‘hedgiare’, cioè mi sono coperto dalla discesa della Borsa. E questo costa dei soldi. Se uno sa che la cosa si fa la settimana dopo non fa la protezione, non c’è ragione”.
Poi, l’ingegnere ha dichiarato che il “polverone è stato solo uno sfizio di Vegas, il presidente della Consob che vuole candidarsi con Forza Italia”.
A proposito del Segretario del Pd, Matteo Renzi, De Benedetti ha dichiarato che sebbene l’ex Rottamatore l’abbia “deluso“, continuerà a votare Pd perché, a suo avviso, sarebbe “l’unica offerta di governabilità del Paese non nel senso delle idee ma degli uomini“.