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Marina Berlusconi:”Mio padre nei libri di storia, Di Battista no”. Poi critica la sentenza sulla Trattativa Stato-Mafia

Battaglia senza esclusione di colpi tra la figlia di Silvio Berlusconi, Marina, e l’ex “uomo di punta” del M5s, Alessandro Di Battista.

Una battaglia senza esclusione di colpi sta tenendo impegnati da un lato Marina Berlusconi e, dall’altro, l’ex deputato pentastellato Alessandro Di Battista.

Marina Berlusconi, dopo le dichiarazioni rilasciate da Alessandro Di Battista qualche settimana fa – “Io considero da 25 anni Berlusconi e ancor di più il ‘berlusconismo’ con tutte le sue manifestazioni successive (il renzismo ne è una delle tante) il male assoluto del nostro Paese” – non è rimasta a guardare e, in riferimento alle parole pronunciate venerdì da suo padre Silvio “nella mia azienda (i grillini, ndr) li prenderei per pulire i cessi” -, ha replicato all’ex parlamentare del M5s:

“Mio padre si è conquistato un posto nei libri di storia, del signor Di Battista non credo che su questi libri troveremo grandi tracce”. Poi, sulla frase pronunciata da suo padre ha tuonato:“Beh, cosa volete si risponda a chi ti dice di non voler nemmeno sedersi a un tavolo con te, dimostrando un assoluto disprezzo della democrazia? O a chi addirittura ti definisce “il male assoluto“, come dire Stalin, Hitler, il diavolo?”

Poi Marina Berlusconi ha rincarato la dose:

“Se non fosse drammatico, perché c’è di mezzo il futuro del Paese, sarebbe da prenderla come la ridicola sparata di ragazzi arroganti che non hanno nulla di costruttivo da proporre e quindi devono cercarsi a tutti i costi un nemico. Stiamo parlando di un signore, mio padre, che è uno dei più grandi imprenditori italiani, ha creato dal nulla un gruppo che dà lavoro a 20mila persone, un gruppo che ha pagato dalla sua nascita 10 miliardi di tasse. Stiamo parlando di un signore che ha innovato nelle imprese e in politica, ha raccolto oltre 200 milioni di voti, ha guidato l’Italia per nove anni realizzando innumerevoli riforme, ha ridato orgoglio a questo Paese trattando da pari a pari con i più grandi leader del mondo. Mio padre alza il telefono e parla con Vladimir Putin o con Angela Merkel, e chi lo offende parla al massimo con un comico o un esperto di computer. Mio padre si è conquistato un posto nei libri di storia, del signor Di Battista non credo che su questi libri troveremo grandi tracce”.

Il Presidente della Fininvest e di Mondadori, inoltre, ha criticato la sentenza sulla Trattativa Stato-Mafia pronunciata venerdì scorso dai giudici della Corte d’Assise di Palermo che hanno condannato Marcello Dell’Utri, amico di Silvio Berlusconi sin dai tempi dell’universitá e fondatore di Forza Italia, definendola “priva di fondamento“:

“È davvero priva di fondamento. L’Italia non merita di vedere la propria storia riscritta da sentenze come quella. Quella sentenza, quel verdetto e anche il modo con cui è stata per andare contro mio padre con la giustizia non hanno assolutamente niente a che vedere. Perché la giustizia dovrebbe guardare ai fatti e basarsi sui fatti. I fatti li conosciamo e nel processo non è stato presentato lo straccio di una prova”.