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Renzi smentisce Martina. Il “caso Napoli” spacca il Pd

Renzi dice sì al voto. Una smentita in piena regola. Una rettifica in corso d’opera motivata da un difetto di comunicazione.

Renzi dice sì al voto. Una smentita in piena regola. Una rettifica in corso d’opera motivata da un difetto di comunicazione.

Continuano le assurdità dei lavori congressuali di questi giorni in seno al Partito Democratico. Dopo la giornata di ieri e le problematiche evoluzioni dei congressi di Vibo Valentia e di Napoli, oggi le ripercussioni.

A Napoli, infatti, a seguito della denuncia di uno dei tre candidati, Nicola Oddati, erano state annullate 10.000 tessere. Vista la situazione, quindi, il ministro Martina aveva chiesto di rinviare il Congresso che, in barba alle indicazioni nazionali, si è comunque svolto ieri. Infatti, dopo l’annuncio dello slittamento del congresso provinciale a domenica 19 Novembre è arrivata, nemmeno 40 minuti più tardi dalla comunicazione di rinvio, una nuova comunicazione del responsabile nazionale organizzazione del Pd, Andrea Rossi.

«Pur rispettando le motivazioni politiche che hanno indotto il vicesegretario Martina ad assumere la decisione di chiedere il rinvio dei congressi di circolo della federazione provinciale di Napoli, considerato tuttavia che tale comunicazione è pervenuta a poche ore dall’apertura dei seggi, con congressi già convocati; considerato inoltre che le procedure congressuali si sono svolte fino ad ora nel pieno rispetto del regolamento congressuale, si conferma che, salvo eventuali singole deroghe già concesse dalla commissione provinciale per il congresso, i congressi si svolgeranno regolarmente oggi, domenica 12 novembre.»

Si vota? Non si vota? Sì, si vota! Una smentita in piena regola. Una rettifica in corso d’opera motivata da un difetto di comunicazione. I segretari di alcuni circoli, infatti, hanno asserito di non aver ricevuto alcuna comunicazione ufficiale, giustificando così l’avvio delle operazioni di voto. Nella giornata di ieri, dunque, si è svolto regolarmente il congresso a Napoli. Un congresso disorganizzato che, tra interminabili file da una parte e seggi deserti dall’altra, ha letteralmente gettato nel caos il Pd.

«Non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione ufficiale – ha spiegato all’Ansa Salvatore Nazareno Pecoraro, segretario del circolo e garante per il congresso nella sede di Bagnoli – e non possiamo basarci sui giornali. Siamo disciplinati e quindi abbiamo aperto il voto.»

Subito, un’ondata di polemiche ha fatto seguito all’improvvisa inversione di rotta. Si consuma uno scontro fra titani che vede contrapposti il presidente ed i vicesegretari nazionali (Matteo Orfini e Maurizio Martina) da un lato, mentre dall’altro il braccio destro di Renzi ed il coordinatore della segreteria nazionale (Luca Lotti e Lorenzo Guerini). I primi con Nicola Oddati, i secondi con Massimo Costa.

«Non riconosco il voto che si sta svolgendo in alcuni circoli di Napoli e provincia, è una simpatica manifestazione interna di una corrente del Pd. So della comunicazione del responsabile organizzazione Andrea Rossi, ma io mi attengo alla dichiarazione del vicesegretario nazionale Maurizio Martina, che è stato eletto e non nominato. Ovviamente non posso riconoscere un congresso in cui si dice “si vota” poi “non si vota più”.»

Attacca Oddati, ma le argomentazioni della fazione contrapposta non sono da meno. Queste le parole di Costa:

«Non cadiamo nelle provocazioni di chi sta creando caos: tutto ciò non fa bene al Pd!»