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Secondo o terzo Reich, standing ovation per l’antifascimo della Pinotti

Sarà stato anche il secondo Reich e non il terzo ma il ministro Roberta Pinotti ha pienamente ragione e finalmente pone attenzione su un tema troppo sottovalutato, quello del fascismo.

L’avanzata delle destre europee, il progredire di quelle nostrane che con Casapound hanno sdoganato di nuovo il termine “fascismo”, mettendogli semplicemente un “neo” davanti.

La Repubblica Italiana e la sua Costituzione si fondano sui valori della Resistenza, sulla lotta al fascismo e al nazifascismo. Chiunque giura di essere militare lo fa dichiarando fedeltà alla Repubblica, alle sue leggi e alla Costituzione. Chi espone una bandiera del Reich non può essere degno di far parte delle Forze Armate essendo venuto meno a quel giuramento. I Carabinieri sono un simbolo della sicurezza della nostra comunità, l’Italia, che si basa su questi valori. Per questo è ancora più grave l’esposizione della bandiera neonazista all’interno di una caserma dei Carabinieri. Ho già chiesto al Comandante generale chiarimenti rapidi e provvedimenti rigorosi verso i responsabili di un gesto così vergognoso. È un’offesa a tutte le donne e gli uomini dei Carabinieri e delle Forze Armate che quotidianamente condividono i valori della democrazia.

Questo lo status del Ministro della Difesa, scritto per denunciare la presenza di una bandiera di guerra del secondo Reich, simbolo di gruppi neonazisti antisemiti appesa alla parete di una camerata nella caserma dei carabinieri. La polemica è nata quanto “Il sito di Firenze” ha pubblicato un video girato all’esterno della caserma Baldisserra. Un video in cui si vede la bandiera del secondo Reich accanto a una sciarpa della Roma e a un fotomontaggio del leader della Lega Matteo Salvini con un mitra in mano

Le parole della Pinotti suonano quindi come un campanello d’allarme importante, anche perchè da tempo nessun uomo politico si pronunciava così apertamente in difesa della Costituzione antifascista. C’è stato chi addirittura chi come Matteo Salvini, ha difeso un gruppo di naziskin che ha interrotto una riunione di un gruppo pro-immigrati di Como per leggere un proclama intimidatorio.

Poco importa se la bandiera non fosse del terzo Reich ma del secondo. Quell’immagine durò infatti fino al 1918, (non a caso vi è lo stemma dell’imperatore Guglielmo) mentre Hitler salì al potere nel 1933. E poco importa pure che la bandiera viene utilizzata anche durante alcuna manifestazioni di estrema destra, come emerge dalla foto in basso. Ciò che importa sono le parole scritte, nette, pesanti e senza appello. Parole che animano lo spirito antifascista presente nel nostro Paese, forse in questo periodo un po’ troppo sopito.

Manifestazione di estrema destra