Guerra in Siria: aggiornamenti da una terra martoriata

Guerra in Siria: aggiornamenti da una terra martoriata

Gli anni passati dall’inizio della guerra in Siria sono otto, ma la pace non è ancora giunta in quelle aree del mondo.

Aggiornamenti

Cosa sta succedendo in Siria?

Il 21 marzo 2019 le forze curde sono riuscite a prendere il controllo di Baghouz, questo era l’ultimo villaggio che rimaneva da espugnare all’Isis, questa azione delle truppe curde hanno messo fine allo Stato islamico da intendersi come soggetto territoriale presente in Siria.

Tre giorni prima nella medesima area territoriale morì (come ricordiamo) il militante italiano Lorenzo Orsetti che si era unito da un anno alle truppe arabo-curde per fornire il suo contributo nel combattere lo stato islamico dell’Isis.

Cos’altro occorre conoscere dell’attuale situazione in Siria, passati otto anni dall’inizio della guerra e successivamente alla fine del Califfato?

Idlib

La guerra prosegue in Siria: Il nodo di Idlib

Idlib si trova nel nord-ovest del paese e questa area della Siria rappresenta una zona attualmente sotto il controllo di forze quanto mai eterogenee.

Cosa significa?

Che questa provincia è controllata da:

  1. i ribelli anti-Assad: questi attori sociali che hanno imbracciato le armi contro il governo già dall’inizio della rivolta
  2. i jihadisti di Hay’et Tahrir al-Sham la cui sigla è: HTS, costoro sono appoggiati in maniera indiretta dalla Turchia.

Dalla data del 15 settembre la situazione che si presenta nella regione risulta essere di stallo sostanzialmente questa situazione si è andata affermando e stabilizzando da quando lo stato russo che è alleato del presidente siriano Bashar al Assad assieme ad Ankara hanno sottoscritto un accordo per la messa in azione di una “de-escalation zone” che trova conferma in 15-20 chilometri attorno alla provincia.

L’area geografica interna attualmente viene pattugliata dalle forze turche, invece l’area esterna è sotto il controllo dei militari russi.

Perchè?

Idlib assume un importanza vitale. Le motivazioni.

Sostanzialmente per rispondere a questa domanda occorre ricordare che il governo siriano intende riprendere il controllo della provincia, anche se in tempi brevi l’obiettivo appare essere il recupero dell’autostrada che varca l’enclave ribelle e che mette in collegamento Hama e Aleppo.

Agli inizi del mese di maggio 2019 le truppe del presidente Assad avvalendosi del supporto fornito da Putin hanno riconquistato il controllo di Qalaat al-Madiq, Tal Hawash, Al-Karkat, successivamente all’aver ripreso quello su Kfar Nabudah.

Quindi sulla base di questo scenario, riprendere Idlib è essenziale per il governo di Assad, non a caso il presidente potrebbe dichiarare nuovamente il suo potere, andando a riconquistare il controllo di un area al confine con la Turchia e nella quale hanno trovato rifugio ribelli e jihadisti, ma questa è di fatto una zona strategica anche in virtù della sua vicinanza con la base militare russa di Latakia.

 

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