Da Stigma, Rubens: il figlio del vuoto

Da Stigma, Rubens: il figlio del vuoto

Eris Edizioni pubblica il quarto lavoro di Progetto Stigma, nel quale AkaB, Cammello e Spugna fanno muovere i folli protagonisti in paesaggi alienati in mezzo a molti riferimenti e astrazioni.

Rubens, quarto lavoro di Progetto Stigma pubblicato da Eris Edizioni, è un fumetto diviso in due storie che hanno per protagonista il personaggio omonimo, preso in prestito dalla serie Tumorama creata da Cammello. La prima, intitolata L’ultima tentazione di Rubens, che si svolge tra appartamenti troppo stretti e visioni mentali lisergiche, è scritta da AkaB e disegnata dallo stesso (che si occupa dei quadri che compaiono nelle tavole), da Spugna (il segmento cinematografico sul clown) e Cammello; la seconda, intitolata La leggenda di Rubens, in cui convergono oscure cospirazioni dello stato e incombenti esami universitari, è scritta e disegnata completamente dal solo Cammello.

L’ultima tentazione di Rubens ci porta in un mondo folle e intricato come le nostre menti, labirintiche e allucinatorie come le droghe che prendono i protagonisti o come i corridoi in cui Rubens è costretto a camminare per cercare l’uranio. La vicina di casa che incontra lo costringe alla visione di un film polacco su un pagliaccio ai tempi del nazismo, che gioca con le emozioni del lettore e colpisce diretto come un uppercut in pieno mento.

Tutto ciò viene sdrammatizzato da Rubens, con un misto di cinismo e ignoranza, ma poi il registro cambia di nuovo e il protagonista e la vicina vengono lanciati in un kammerspiel 2.0 (o forse sarebbe meglio dire al quadrato: una camera nella camera), dentro un universo mentale dove tutto può essere creato, compresa una famiglia, un figlio e una vita felice. Ciò che interessa Rubens è però guardare gente che guarda gente che guarda gente all’infinito, in un eterno ritorno dell’uguale nietzscheano di cui la metafora è l’impossibilità di sfuggire dalla propria condizione di disagio e di difficoltà, dove il raggiungimento di un qualsiasi obbiettivo è precluso e la stagnazione individuale e l’impossibilità del miglioramento proliferano. Questi si pongono come temi fondamentali dell’intera opera, tanto che vengono ripresi con un altro taglio anche nella seconda storia del volume.

La leggenda di Rubens, infatti, racconta in parallelo tre vicende che collegano passato e presente, tra la Norvegia del decimo secolo, solenne, spaventosa e intrisa di mitologia, e l’Italia dei giorni nostri, dove Plutarco, il cane sgrammaticato di Tumorboy già comparso in Tumorama, cospira per progetti segreti senza un reale scopo (si opera quindi un sottile svilimento dell’autorità), marcando ancora una volta quella circolarità del tempo che denota l’esistenzialismo di una generazione.

Il tutto è trattato però con la giusta dose di ironica demenzialità bilanciata dal dramma e il linguaggio diretto che è espresso dai dialoghi rafforza i concetti, soprattutto evidenziando la volontà di raccontare qualcosa di atipico, oltrepassando i classici schemi per arrivare al nocciolo di un’indistinguibile originalità.

I disegni dei tre autori propongono tre stili differenti che riescono a interagire e integrarsi con notevole abilità. AkaB, con il suo stile pittorico-onirico, tra Dave McKean e Francis Bacon, rende bene le atmosfere di cui trasudano i quadri sparsi tra gli appartamenti e i corridoi fuori dal tempo e dallo spazio.
Spugna riesce a creare un contrappunto perfetto tra il suo tratto grottesco-umoristico e la sua storia emotivamente impattante, costruita su due sole vignette per pagina creando così una narrazione che allo stesso tempo sembra avere un più ampio respiro, nonostante le poche pagine, e sublima la sua tecnica. Cammello, infine, tra espedienti grafici mutuati da Jesse Jacobs e uso delle ombre alla Mike Mignola, effetti grafici, tagli espressionisti e citazioni varie (dalle serie animate di Adult Swim a Dark Souls) riesce a evocare, attraverso un tratto spezzettato, uno stile che gioca con i contrasti geometrici e con le dimensioni.

Rubens è quindi un volume che osa e colpisce, mescolando diversi piani narrativi e stili di disegno, riuscendo a stupire per originalità e freschezza di contenuti e forma.

Abbiamo parlato di:
Rubens
AkaB, Cammello, Spugna
Eris Edizioni, novembre 2018
144 pagine, brossurato, bianco e nero – 16,00 €
ISBN: 9788898644605

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