Fruzzetti (Casapound): “A Massarosa primato negativo anche nel risparmio”

“Non bastavano primati negativi come la diminuzione delle imprese artigiane, il calo delle nascite e la forte pressione fiscale. Adesso anche nel risparmio Massarosa è l’unica realtà, fra i comuni della Versilia, a registrare segno meno”. Così la candidata di Casapound a Massarosa, Denise Fruzzetti.
“Quando aumentano i risparmi e calano i redditi non è mai un buon segno – commenta – ma l’evidente sintomo di un’economia inchiodata dalle incertezze, la quale avvantaggia solo le fasce benestanti della popolazione, sfavorendo le piccole imprese e i lavoratori. Ciò nonostante il nostro comune riesce ancora una volta a sorprenderci e a registrare un nuovo primato negativo nell’ambito del risparmio. E sono gravi le dichiarazioni del sindaco, Franco Mungai, il quale afferma che ciò è dovuto principalmente all’addio di alcune aziende dal territorio. Sicuramente non un bel biglietto da visita, anche in previsione dell’allargamento dell’area industriale di Montramito. Si vogliono attirare nuove aziende, nuovi investitori e si lasciano fuggire le aziende che già avevamo? I motivi del trasferimento da un comune all’altro possono essere tra i più svariati, ma io qualche ipotesi sul perché di una simile fuga ce l’avrei e temo proprio di non sbagliarmi”.

Denise Fruzzetti non usa mezzi termini nemmeno nei confronti di chi ancora continua a sostenere che l’attuale fase economica sia frutto delle folli spese della prima repubblica: “Trovo davvero assurdo che si continui ancora a raccontare simili fandonie sui giornali – conclude – Si dimentica una distinzione essenziale: ovvero che lo Stato non è equiparabile alla famiglia. Nel primo infatti il debito è una necessità fisiologica che genera l’investimento, il lavoro e di conseguenza il risparmio, in questo caso a vantaggio di una più vasta fascia di popolazione, perché frutto di politiche economiche espansive e non recessive. Gli sprechi e le ruberie del passato, che non neghiamo e condanniamo, sono state invece un’oncia nel mare, non la causa dell’attuale congiuntura economica. Questa va ricercata nel vero e proprio tradimento del articolo 47 della costituzione, quando abbiamo demandato a banche private la gestione finanziaria del nostro Stato, sottraendola al controllo pubblico. Questo è il nocciolo della questione, tutto il resto è fumo gettato negli occhi dei cittadini. E tutto ciò viene pagato a caro prezzo dall’economia reale, dagli enti pubblici locali, dalle imprese e dai lavoratori, a cui viene sottratto l’ossigeno necessario alle funzioni vitali di crescita e sviluppo”.

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