Una foto tratta da 'Iuventa', il documentario di Michele Cinque, in sala dal 25/9 con Zalab e Wanted, che racconta l'attività tra 2016 e 2017 di una di quelle navi finita al centro di una bufera giudiziaria e mediatica. ANSA/IUVENTA EDITORIAL USE ONLY NO SALES

Migranti, arriva nelle saleil documentario "Iuventa"sulla Ong tedesca bloccata

Il film diretto da Michele Cinque è un viaggio intenso sull'omonima nave

Dal primo viaggio nel Mediterraneo alle accuse che hanno portato al sequestro preventivo della nave. Iuventa, documentario diretto Michele Cinque e da ieri nelle sale, racconta l’esperienza del gruppo di giovani della Ong tedesca Jugend Rettet, a bordo dell’imbarcazione Iuventa. Una vicenda che ha trovato ampio spazio sui giornali soprattutto dopo la decisione della magistratura che, nell’agosto del 2017, ha bloccato la nave a seguito di un’inchiesta contro l’equipaggio. Per i giudici il personale di bordo avrebbe favoreggiato l’immigrazione clandestina.

Il film – prodotto da Lazy film e Rai cinema e distribuito da Wanted cinema e ZaLab – segue per un anno e mezzo le tappe della Ong. Il cui obiettivo dichiarato, dopo il vuoto lasciato dall’Europa all’indomani della chiusura di “Mare Nostrum”, è sempre stato quello di rappresentare una soluzione temporanea al fenomeno dell’immigrazione.

“Non mi interessava l’aspetto sensazionalistico dei salvataggi in mare – ha commentato il regista – ma ero piuttosto interessato a capire i protagonisti di questo progetto umanitario: i loro sogni, le loro speranze, ma anche le loro delusioni”. Cinque ha poi aggiunto: “Iuventa racconta un’esperienza collettiva e la nave diventa in qualche modo la vera protagonista del film. Ho voluto restituire al pubblico la sensazione di ingenuità e coraggio di questa storia nel modo più diretto e puro possibile, lasciando ampio spazio interpretativo allo spettatore”.

Presentato in anteprima al Biografilm festival di Bologna, dove ha ricevuto vari riconoscimenti, Iuventa è un viaggio intenso scandito dalla narrazione del regista, ma anche un film di formazione visto che i protagonisti, tutti giovani, si trovano ad affrontare una tragedia più grande di loro, quella che si consuma quotidianamente nel Mediterraneo. Insomma, una graduale presa di coscienza della complessità dei problemi socio-politici legati alla questione immigrazione.

Rossella Melchionna

È nata ad Ariano Irpino (AV) il 17/11/1991. Dopo aver conseguito la laurea magistrale in Scienze dello spettacolo e della produzione multimediale presso l’Università degli studi di Salerno, collabora con due testate cartacee, "Segnocinema" (bimestrale di teoria e critica del cinema) e "Il Mattino" (quotidiano, edizione Avellino).