Il ministro dell'Interno e vicepremier Matteo Salvini lascia palazzo Grazioli al termine dell'incontro con il presidente di Fi Silvio Berlusconi ed il presidente di FdI Giorgia Meloni, Roma, 20 settembre 2018. ANSA/ANGELO CARCONI

Def, vertice a palazzo ChigiSalvini: "Andiamo avanti" e smentisce crisi M5s-Lega

Di Maio: "Reddito solo agli italiani" Anche Tria smentisce dissensi

E’ terminato a Palazzo Chigi i vertice di Governo sulla manovra. Tra i presenti il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il vicepremier Matteo Salvini, il ministro dell’Economia Giovanni Tria. Assente Luigi Di Maio, ancora impegnato nella missione in Cina, per il M5s ci sono il ministro Riccardo Fraccaro e il viceministro Laura Castelli. Presenti inoltre i ministri Enzo Moavero Milanesi, Paolo Savona e il viceministro Massimo Garavaglia.

La giornata è iniziata alle 8 con un annuncio del vice-premier Matteo Salvini su Twitter.

Tra i chiarimenti, arriva quello di Luigi Di Maio sul reddito di cittadinanza, che corregge il ministro dell’Economia Giovanni Tria (“Andrà anche a stranieri” aveva dichiarato) e spiega che la misura riguarderebbe solo gli italiani: “E’ chiaro che è impossibile, con i flussi immigratori irregolari, non restringere la platea e assegnare il reddito di cittadinanza ai cittadini italiani” dice il vicepremier M5S in un’intervista a Radio Anch’io.

La dichiarazione di Di Maio annunciata proprio nel corso del vertice di governo è soprattutto un segnale politico e simbolico. Arriva dopo il vertice a Palazzo Grazioli di ieri con cui Matteo Salvini ha suggellato la ritrovata intesa con gli alleati di centrodestra: Lega, Fi e Fdi hanno stabilito di correre insieme in tutte le regioni alle prossime elezioni. Un vertice durato oltre cinque ore che avrebbe molto infastidito gli alleati 5 Stelle. In un solo pomeriggio hanno visto entrare a Palazzo Grazioli, come accadeva una volta, il ministro dell’Interno nonchè potente sottosegretario a palazzo Chigi, per una riunione con Berlusconi e Meloni non solo sulla questione della Rai. Hanno letto un comunicato finale che dà il senso dell’ufficialità dell’incontro, come accade nelle coalizioni vive e vegete. In quel comunicato viene anche ribadita la volontà, di “Trasformare in atti dell’esecutivo i principali punti del programma del centrodestra votato dagli elettori”. Finora, da quando il governo è nato, non c’era mai stato un incontro che avesse questa ufficialità. Intanto mentre a palazzo Grazioli Salvini trattava con il Cavaliere, alla maggioranza in aula al Senato sono mancati almeno sedici voti sul tribolato Milleproroghe. E il banco del governo è rimasto desolatamente vuoto tutto il tempo. Quasi che nessuno volesse mettere la faccia, durante la diretta tv, su un provvedimento che non solo nei fatti toglie l’obbligo dei vaccini ma taglia un miliardo e mezzo di fondi già stanziati e erogati alla voce “periferie” a quei comuni e al territorio che Lega e 5 Stelle dicono di mettere sempre avanti a tutto.

Tensioni che avvicinano per la prima volta ufficialmente la parola “crisi di governo”  al governo giallo-verde. L’ha usata anche Di Maio. Una crisi alimentata dalle continue frecce scoccate dai due alleati a distanza tutto il giorno sulla manovra. Se il viceministro Garavaglia (Lega) diceva che “l’aumento dell’Iva è un tema sul tavolo”, i 5 Stelle rispondevano:  “Non se ne parla”. Anche il ministro Tria, a dir la verità,  ha smontato questa possibilità: “Sono stupito che se ne parli”. Se Di Maio dalla Cina  continuava a mettere al primo punto il reddito di cittadinanza, Salvini, tra una pausa e l’altra del vertice,  punzecchiava: “Sono sicuro che gli amici 5 Stelle stanno studiando una formula del reddito di cittadinanza intelligente, limitata ai cittadini italiani”.

Oggi la smentita di Di Maio: “Credo che si stia giocando con me, con Tria, con Conte per dare una narrazione di un governo nel caos” ma l’esecutivo sta “lavorando ogni giorno, e la riunione di stamattina è un tassello fondamentale” per preparare una manovra che metta “al centro gli italiani e non banche, lobby e interessi personali”. Smentita che segue quella il vicepremier e ministro dell’interno Matteo Salvini sulla riunione di governo di questa mattina a Palazzo Chigi. “Incontro utile, positivo, raccoglieremo alcune proposte e andiamo avanti spediti con i decreti sicurezza e immigrazione che saranno approvati lunedì in Consiglio dei ministri con il presidente Conte e Di Maio”.

Simone Alliva

Laureato all'università Lumsa di Roma in Scienze dell’informazione, comunicazione e marketing, ha iniziato la professione da giornalista pubblicista nei giornali locali della Calabria. Passando nel 2013 al settimanale “L’Espresso”, dove si è occupato di cronaca politica e diritti civili.