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Apple si piega alla Federazione russa: i dati degli utenti su server in loco

Apple ha dovuto alla fine adeguarsi alle leggi nazionali che nella Federazione russa obbligano alla memorizzazione di dati dei cittadini su server all’interno dei confini nazionali, una scelta che potrebbe avere conseguenze sia per Apple, sia per i dissidenti di Mosca.

La novità per gli utenti delle Federazione è confermata dal cosiddetto Roskomnadzor, letteralmente Servizio federale per la supervisione nella sfera della connessione e comunicazione di massa, un organo della Federazione Russa che controlla le comunicazioni e relativo oscuramento, la privacy e le frequenze radio.

Il sito Foreign Policy spiega che ai sensi si specifici regolamenti, Apple potrebbe essere obbligata a decifrare dati da fornire ai servizi di sicurezza senza un mandato.

La Mela ha comunicato la conformità al governo russo il giorno di Natale, indicando che i dati memorizzati riguardano nomi, indirizzi, contatti mail e numeri di telefono. Non sono stati specificati altri aspetti di iCloud quali elementi relativi a foto, Messaggi e dati memorizzati su iCloud Drive, anche se questi – al pari di quanto già accade in altri paesi – possono essere richiesti da enti governativi e privati, attenendosi alle relative leggi e normative in vigore. Apple già ora – se le richieste sono legittime dal punto di vista legale – fornisce dati che rientrano nell’ambito di una richiesta specifica.

Apple ha specifiche linee guida in materia di procedura legale, pensate per le forze dell’ordine e le autorità governative; queste son o pubbliche e disponibili in tutto il mondo. Due volte l’anno, la Casa di Cupertino pubblica report sulla trasparenza, spiegando come vengono gestiti i diversi tipi di richieste che arrivano. Apple ha anche predisposto dei corsi di formazione per gli agenti delle forze dell’ordine indicando il tipo di dati che può rendere disponibili e come ottenerli in conformità con specifiche linee guida per le procedure legali.

Tornando alla Federazione Russa, alcuni attivisti affermano di essere preoccupati giacché iCloud ora può essere sfruttato come strumento di potere contro gli oppositori di Putin e suoi seguaci. Da anni l’opposizione democratica nella Russia post-sovietica deve combattere silenziosamente, una lotta a colpi di iniziative politiche spesso minoritarie, osate da pochi, incarcerazioni, esili e morti violente. Tra gli ultimi dissidenti morti, Alexander Litvinenko che, secondo una recente inchiesta “probabilmente” è stato ucciso per ordini partiti da altissime cariche dello Stato.

Non è la prima volta che Apple deve sottostare alle leggi del paese. A febbraio dello scorso anno ha dovuto conformarsi alle leggi sulla cybersicurezza in Cina, sfruttando server fisicamente presenti nel Paese e memorizzare i dati di account di utenti locali ospitati su server in loco.

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