Manette in Forza Italia in Lombardia. Nei guai anche Nino Caianiello

Forza Italia Nino Caianiello

GALLARATE – Ancora guai per Nino Caianiello. Il plenipotenziario di Forza Italia in provincia di Varese risulta coinvolto nella maxi-inchiesta dei pm Silvia Bonardi, Luigi Furno e Adriano Scudieri che oggi 7 maggio ha prodotto 43 misure cautelari. Regione Lombardia di nuovo nella bufera con 12 arresti in carcere, 16 ai domiciliari, e il resto obblighi di dimora e di firma. L’inchiesta coinvolge diversi esponenti di Forza Italia, anche della provincia di Varese. Ai domiciliari anche Carmine Gorrasi, acclamato soltanto lo scorso sabato nuovo coordinatore provinciale di FI.

Istigazione alla corruzione

Stando a quanto riporta il Corriere, Caianiello è accusato di «istigazione alla corruzione» nei confronti del governatore leghista Attilio Fontana. Una proposta indecente formulata nel marzo del 2018: il forzista di Gallarate avrebbe proposto al presidente di Regione Lombardia di mettere al vertice del Settore formazione il dg dell’Afol-Agenzia metropolitana per il lavoro. In cambio gli avrebbe prospettato la possibilità che poi Afol nomini nel collegio sindacale e assegni lucrose consulenze a Luca Marsico, ex consigliere regionale di Forza Italia avvocato socio di studio legale di Fontana. Un modo indiretto, insomma, per risarcirlo della mancata rielezione al Pirellone quattordici mesi fa.

Fontana parte offesa

Il governatore della Lombardia non compare tra le persone coinvolte nell’inchiesta. Fontana è indicato come «parte offesa» anziché come concorrente nella corruzione. Gli arresti di questa mattina hanno colpito invece, tra gli altri, Pietro Tatarella, candidato di Forza Italia nella circoscrizione Nord-Ovest alle elezioni Europee del 26 maggio, e il consigliere regionale Fabio Altitonante.

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