Attualità

Monza, pugno duro del Comune contro la moschea: imposto il ripristino dei locali

L'assessore Arena: “Su questi abusi la parola d’ordine è ‘tolleranza zero"

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“Ripristinare lo stato dei luoghi in conformità a quanto regolarmente autorizzato” è in sintesi l’ordinanza emessa dal Comune di Monza rivolta al proprietario dell’edificio di via Galilei 24, dove da alcuni mesi è stato aperto un centro culturale islamico, riferimento della comunità bengalese in città.

A seguito dei ripetuti sopralluoghi della Polizia Locale e della conseguente comunicazione di notizia di reato inviata alla Procura della Repubblica già nel corso del 2018, ieri l’Ufficio Controlli Edilizi del Comune ha emesso un’ordinanza e notificato l’atto.

In particolare si fa riferimento “alle irregolarità nell’esecuzione di opere edili interne alla palazzina situata nel quartiere S. Donato – Regina Pacis, in particolare alla costruzione di una scala in ferro che mette in comunicazione due unità immobiliari dell’edificio stesso, adibendo di fatto i locali interrati a luoghi di ritrovo per numerose persone”.

“Negli scantinati, infatti, è stato riscontrato più volte – anche grazie alle segnalazioni dei cittadini – lo svolgimento di lezioni di alfabetizzazione araba per minori e attività di culto: impieghi che risultano del tutto incompatibili con la destinazione d’uso dei locali stessi” spiegano da Piazza Trento.

“Su questi abusi la parola d’ordine è ‘tolleranza zero’ – commenta l’Assessore alla Sicurezza Federico Arena – Da parte nostra continueremo a vigilare e agiremo in tutte le sedi perché le regole vengano rispettate e la legalità sia ristabilita, affinchè nessuno pensi di poter fare ciò che vuole nella nostra città. Attraverso questo provvedimento, infatti, vogliamo portare avanti un’azione incisiva per la tranquillità dei cittadini del quartiere”.

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