Fausto Bertinotti spiega perché Papa Francesco piace alla sinistra

Fausto Bertinotti, già segretario del partito della Rifondazione comunista, spiega alle telecamere di Servizio Pubblico i motivi per cui l’operato di Papa Francesco è guardato con grande interesse da sinistra.  “Thomas Eliot, indagando la crisi della chiesa, si domandava se era la chiesa ad abbandonare il popolo o viceversa” spiega Bertinotti “e sostituiamo alla chiesa la parola ‘sinistra’ credo che sia stata la chiesa ad aver abbandonato il popolo e così il popolo si è disunito. Persone di sinistra sono interessate a questo pontificato perché da un lato in quell’area politica c’è un destro, e perché questo pontificato usa parole che meritano di essere ascoltate”.

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Bergoglio ha più volte utilizzato espressioni che in passato sono state parole d’ordine e mantra della cultura politica di sinistra. Esiste un filo rosso che lega la tradizione rivoluzionaria all’azione pastorale di Francesco? Perché gli ambienti più conservatori della Chiesa si sentono minacciati?

“Il Papa vede il rischio che si arrivi alla catastrofe” argomenta Bertinotti “senonché sull’orlo del baratro si ferma e crede di rintracciare nel profondo dell’umano la radice di una ribellione contro un movimento regressivo, reazionario e inquietante, per far riemergere le ragioni della misericordia e della solidarietà. “Le forze conservatrici della Chiesa si sentono minacciate dal messaggio francescano, in cui vedono la riscoperta di una profondità della testimonianza cristiana a lungo compressa da molti fattori di conservatorismo curiale, clericale e di connivenza rispetto al potere costituito. Papa Francesco, per usare le parole di Rudy Dutschke, è un rivoluzionario che attraversa le istituzioni per operare il cambiamento”

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