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Il gruppo del Biscione avrebbe messo sul piatto più di 70 milioni per l’evento

A Mediaset i Mondiali di Russia

di Manuel Follis
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Analisti positivi. La Rai non ha rilanciato nell’asta Fifa, mentre Sky ha rinunciato all’ultimo, forse giudicando l’esborso troppo alto considerata l’assenza della nazionale azzurra alla manifestazione

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Mentre da giorni circolano indiscrezioni sulla cessione di contenuti da Mediaset a Telecom, il Biscione fa il colpaccio e si aggiudica i diritti in esclusiva dei «Mondiali di calcio di Russia 2018», quelli per i quali la Nazionale italiana non si è qualificata. Tutte le 64 partite della Coppa del Mondo del prossimo anno, si legge in una nota della società, saranno visibili per la prima volta sulla tv commerciale italiana, che li offrirà ai telespettatori gratuitamente. Oltre che in Italia, «Russia 2018» sarà visibile in diretta anche sulle reti spagnole del gruppo Mediaset. Secondo indiscrezioni il gruppo avrebbe offerto 78 milioni per i diritti e Rai non avrebbe rilanciato, mentre Sky si sarebbe sfilata, probabilmente considerando il prezzo eccessivo stante l’assenza dell’Italia dalla competizione. Gli analisti di Equita hanno sottolineato in una nota che «si tratta di un prezzo maggiore rispetto alle cifre di 40-60 milioni che erano circolate, ma l’evento dovrebbe comunque essere un driver positivo per la raccolta pubblicitaria del gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi, che stimiamo in crescita dello 0,5% sul 2018 (escluso l’impatto negativo della riduzione della raccolta su Premium) e ci attenderemmo che la società possa compensare con una riduzione dei costi di programmazione il maggior prezzo dei Mondiali». Il titolo ha reagito bene alla notizia, chiudendo con un progresso che ha sfiorato l’1% a 3,308 euro. All’indomani della notizia dell’esclusione della nazionale di calcio italiana dai Mondiali, MF-Milano Finanza aveva stimato le potenziali ripercussioni. Il calo più consistente è atteso dal settore pubblicitario perché la mancata presenza dell’Italia ai Mondiali si traduce, secondo i calcoli di Upa, in una minore spesa di 70 milioni con un saldo (negativo) che sale a 100 milioni in caso gli Azzurri fossero arrivati in finale. In più, era chiaro che avrebbero perso valore i diritti tv che la Uefa avrebbe dovuto assegnare. Inizialmente si poteva stimare un incasso di 180 milioni, ma senza l’Italia MF-Milano Finanza aveva scritto che difficilmente Mediaset avrebbe messo sul piatto più di 60-70 milioni, che è più o meno la cifra effettivamente offerta dal Biscione. Chi potrebbe risentire della débacle dell’Italia sono anche i produttori e i distributori di televisori che negli anni dei mondiali, in prossimità dell’evento, hanno sempre fatto registrare un boom di vendite.
Nel frattempo, sullo sfondo, Telecom e Mediaset sembrano ormai alle battute finali sull’accordo di fornitura di contenuti tv. Tim sarebbe pronta a mettere sul piatto per Mediaset 460 milioni da pagare nell’arco di sei anni per contenuti tv, al netto del calcio, includendo anche un diritto di first look sui contenuti opzionati. La trattativa potrebbe prevedere l’ingresso di Mediaset in Tim Vision con una quota attorno al 20%. E lo sport? Difficile che venga lasciato fuori e infatti già circolano delle indiscrezioni sulle cifre (in aggiunta ai 460 milioni) che Telecom corrisponderebbe a Mediaset per i contenuti sportivi, e i diritti appena acquisiti dal Biscione sui Mondiali a questo punto potrebbero anche entrare nella trattativa. L’accordo metterebbe fine anche alla querelle giudiziaria tra Vivendi e Mediaset per il mancato acquisto di Premium. Facendo intervenire Telecom, Vivendi (principale azionista del gruppo tlc) non dovrà staccare alcun assegno, mentre Telecom dovrebbe poi recuperare parte dell’esborso con la liquidità che incasserebbe dalla cessione di Persidera. (riproduzione riservata)

MF - Numero 251 pag. 11 del 22/12/2017


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