Ambrosetti AM: Approccio prudente sui bond

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Al giro di boa di fine anno, lo scenario di mercato non è mutato. "Le azioni sono in buona salute. Le obbligazioni invece a rischio e c'è qualche sorpresa in ambito valutario", premette Alessandro Allegri, amministratore delegato di Ambrosetti am sim. La crescita economica prosegue ed è sincronizzata a livello globale come non accadeva da circa 10 anni. Gli Stati Uniti continuano a guidare l’espansione sebbene emergano i primi sintomi di un percorso maturo. La Cina presenta risultati stabili e robusti. L’area Euro e il Giappone si trovano in uno sviluppo di ciclo economico più arretrato, con i mercati emergenti, in particolare Brasile e Russia, ancora in una fase intermedia di crescita.

La bassa volatilità è stata uno dei tratti distintivi del 2017 sui mercati finanziari. Molti osservatori ritengono che il nuovo anno possa far riemergere qualche fibrillazione: nel mirino c'è l'inversione di marcia delle maggiori banche centrali che, per la prima volta dalla crisi finanziaria, vedranno restringere il proprio bilancio, a livello aggregato. Il drenaggio della liquidità rappresenta una potenziale minaccia soprattutto per il reddito fisso, ma non solo. "Il rischio principale resta legato sia alla fine di un ciclo storico ribassista di tassi, sia, nel breve, alle attese di incremento della volatilità su questa tipologia di investimenti. Le strategie restano, ancor più oggi, indirizzate alla prudenza con un’esposizione contenuta a livello di duration ed in riduzione in termini di rischio sul credito", osserva l'ad di Ambrosetti sim.

Sul fronte borsistico, il contesto appare relativamente favorevole, nonostante valutazioni ormai tirate su molti listini azionari. In termini di aspettative, lo sviluppo del mercato azionario statunitense si mantiene ancora come vero motore della crescita, grazie alla rinnovata spinta propulsiva della politica fiscale, affiancato dalla ripresa nella zona euro: "oggi timida, ma propensa a divenire strutturale. Probabile una espansione dei risultati sui Paesi emergenti mentre le borse asiatiche, sia giapponese che cinese, riteniamo beneficeranno in modo marcato della crescita globale".

Una delle potenziali sorprese per il 2018 potrebbe arrivare dall'inflazione. Rimasta sorprendentemente contenuta nonostante gli stimoli monetari ultraespansivi, secondo qualche analista è destinata a rialzare la testa. "Il rischio di un'improvvisa accelerazione risulta molto sottostimato dai mercati", avverte Allegri. Se così fosse, costringerebbe le banche centrali a restringere le condizioni finanziarie in modo più aggressivo rispetto al previsto. I mercati, reduci da anni di liquidità sovrabbondante, potrebbero reagire in modo scomposto.