È un cittadino uzbeko residente in Florida l'attentatore di Manhattan che, alla guida di un pick-up, ha travolto e ucciso ieri 8 persone, ferendone una dozzina. Si chiama Sayfullo Habibullaevic Saipov e alle ore 15:05 locali, alla guida di un veicolo noleggiato, si è schiantato a Manhattan vicino al World Trade Center su un gruppo di ciclisti e passanti.
Il sindaco di New York, Bill de Blasio, ha detto che si è trattato di "un atto terroristico particolarmente codardo". E il presidente americano Donald Trump ha commentato: "Non possiamo consentire all'Isis di tornare o entrate nel nostro Paese dopo averlo sconfitto in Medio Oriente e altrove. Basta!", in un messaggio via Twitter.
Trump ha poi aggiunto di aver "ordinato al ministero per la Sicurezza Interna di rafforzare ulteriormente il nostro 'programma estremo di esame delle credenziali' " dei migranti o dei richiedenti asilo "perché essere politicamente corretti è un bene, ma non in questo caso". Il 29enne uzbeko Sayfullo Habibullaevic Saipov è risultato titolare di una "green card" (permesso di residenza permanente negli Usa dal 2010).
Saipov ha giurato fedeltà all'Isis come emerge da una sua dichiarazione scritta trovata accanto al veicolo. E intanto la galassia della jihad inneggia sul web al nuovo attentato. Rukmini Callimachi, una giornalista del New York Times che segue il gruppo dal 2014, ha rilanciato sul suo account Twitter alcuni dei testi che i jihadisti si sono scambiati sul servizio di messaggeria Telegram. Inneggiando all'attentato, c'é chi scherza sul numero non elevato di vittime, chi fa riferimento alla festa di Halloween, molto amata in Usa: "Trick-or-treat New York City. Alhamdulillah Happy Hauntings", felice orrore. Un volantino commemorativo mostra la Torre Eiffel, con machete e sangue che schizza.