Titolo Azimut in corsa a Piazza Affari (+2,4% a 25,73 euro) giovedì 28 marzo dopo l’annuncio dello spinoff di una parte delle rete di promotori e la quotazione della banca fintech.
Il gruppo di gestione del risparmio, in occasione della riunione annuale che coinvolge 2000 aderenti al patto di sindacato di Azimut Holding, ha tratteggiato le linee guida di un nuovo progetto per la creazione di una nuova fintech bank che andrà sottoposto alle autorizzazioni delle autorità di vigilanza.
Il progetto, già deliberato dal cda di Azimut Holding, prevede lo spinoff di una parte della rete italiana di consulenti finanziari che confluirà in una nuova banca digitale guidata dall’ad Paolo Martini, con l’obiettivo di quotarla entro 6-9 mesi.
La nuova realtà, indipendente dal gruppo Azimut, potrà includere nell’azionariato anche partner bancari/finanziari e avrà all’avvio almeno 20 miliardi di masse in gestione a cui fanno riferimento circa 1000 consulenti finanziari.
In 5 anni verrà assegnato il 10% del capitale sociale (2% all’anno) della nuova banca ai consulenti finanziari già in struttura e a quelli che entreranno nella nuova realtà dal mercato, «andando a ricostruire il modello fondato sulla partnership e sulla partecipazione dei consulenti finanziari all'azionariato che ha caratterizzato Azimut nei suoi 34 anni di storia», spiega il gruppo.
Azimut Holding avrà dalla nuova entità la garanzia per 20 anni dei ricavi prodotti dalle masse esistenti all’atto del conferimento e si avvarrà dei servizi bancari della nuova società.
La nuova realtà avrà un «imprinting fortemente tecnologico al servizio dei consulenti finanziari mettendo a disposizione dei propri clienti una delle più moderne piattaforme digitali, valorizzerà le expertise del management nella gestione di reti di consulenti finanziari, della piattaforma di prodotti di public e private market gestiti dal Global Team di Azimut e del modello di Multi Family Office dedicato alla clientela di fascia alta».
La nuova fintech bank avrà una partecipazione nel capitale di Azimut Marketplace, la piattaforma digitale di servizi alle Pmi che in poco più di 2 anni ha già raggiunto 11.500 clienti aziende supportandole nella loro crescita. Inoltre, racconta Azimut, «sono in fase di studio due nuove iniziative relative al lancio di una rete distributiva di consulenti finanziari in Spagna e una partnership con un importante family office in Italia focalizzato sulla clientela Ultra High Net Worth».
Azimut Holding rimane indipendente e quotata in borsa, con Timone Fiduciaria che mantiene il ruolo di azionista di riferimento. Azimut Holding, che continuerà ad operare senza una licenza bancaria, proseguirà la sua strategia di crescita secondo l’attuale modello di business del gruppo che comprende le attività di distribuzione in Italia (con circa 850 consulenti finanziari), l'intera piattaforma globale di asset management (mercati pubblici e privati), la partnership con Unicredit, il perimetro internazionale e tutte le altre attività di Fintech e Corporate Investment Banking.
Azimut Holding presenterà nei prossimi mesi il nuovo piano strategico 2025-2029 che rimarrà ispirato alla crescita dei ricavi, efficienza operativa ed ulteriore creazione di valore per gli azionisti.
Pietro Giuliani, presidente del gruppo Azimut, spiega che «in occasione dei 20 anni dalla quotazione di Azimut Holding siamo onorati di occupare il terzo posto come creazione di valore tra tutti i titoli dell’indice Ftse Mib. Un azionista che avesse investito all’atto della quotazione nella nostra società avrebbe visto il suo investimento moltiplicarsi per circa 15 volte. I consulenti finanziari che avevano oltre 100.000 euro investiti in azioni alla quotazione, oggi hanno circa 1,5 milioni di euro».
La cessione al mercato di una parte della rete in Italia tramite spinoff in una Fintech Bank, consentirà agli «azionisti di Azimut Holding di accrescere il valore delle proprie azioni grazie alla generazione di utili legati al margine di interesse ad oggi non ricompresi nel perimetro della società».
La nuova banca digitale allo studio di Azimut Holding «avrà un valore tra 1,8 e 2,2 miliardi», ha detto Pietro Giuliani, amministratore delegato di Azimut, durante la conferenza stampa di presentazione del nuovo progetto. La nuova realtà sarà quotata a Piazza Affari e «ci immaginiamo che il mercato ci riconosca gli stessi multipli delle banche quotate», ha spiegato Giuliani.
L’operazione prevede di cedere azioni per far entrare un partner bancario, ha aggiunto l’ad spiegando che oggi «valiamo 3,2 miliardi, per cui, se dovesse arrivare ai nostri azionisti 1,8 miliardi, significherebbe un aumento di quasi il 50% del valore delle nostre azioni». Dal punto di vista del conto economico, l’obiettivo è di raggiungere «160 milioni di utile netto il primo anno di attività».
Giuliani ha poi sottolineato che «abbiamo avuti contatti con banche. C’è molto interesse». Sottolineando che «con o senza banche noi la facciamo, vogliamo andare molto veloci». Se ci fossero istituti bancari che «arrivano con un'offerta seria, facciamo banca con loro», ha aggiunto Giuliani, spiegando che «essere creativi è farla con due».
Azimut Holding in ogni caso non avrà la maggioranza del capitale della nuova banca digitale. «Assolutamente no. Se un'altra banca avrà almeno il 15%, noi saremo sotto il 10%, altrimenti in caso stand-alone vendiamo tutto al mercato e stiamo fuori», ha concluso Giuliani. (riproduzione riservata)