"Il Pd va a pezzi su Bancopoli, lo scandalo in cui è coinvolto tutto il giglio magico. Ghizzoni, infatti, conferma l'interessamento dell'ex ministra Boschi su Banca Etruria e lo estende a Carrai, amico fraterno di Renzi. È sempre più vergognoso il conflitto di interessi di chi aveva promesso di risolvere quello di Berlusconi. Renzi lasci la politica e Boschi si dimetta immediatamente", ha dichiarato, via Facebook, il deputato del Movimento 5 Stelle, Danilo Toninelli.
"Renzi, Boschi, Carrai devono andare a casa ora e liberare le istituzioni", ha aggiunto il senatore M5S Mario Michele Giarrusso. "Hanno perseguito interessi
riconducibili alla banca della famiglia Boschi. Hanno interferito in affari in cui non dovevano entrare. Hanno fatto pressioni con mail di sollecito. Hanno avuti incontri sottaciuti al Ministero competente. Hanno approfittato dei loro ruoli. Hanno posto in essere condotte atipiche ed infedeli rispetto all'esercizio delle funzioni che avrebbero dovuto svolgere nell'interesse esclusivo della nazione e non della banca a loro vicino. Hanno tradito le istituzioni, i cittadini e i risparmiatori. Hanno continuamente mentito. Rappresentano un serio e grave pericolo per le istituzioni. Tutti a casa per favore. Subito", ha continuato il senatore pentastellato.
"Vegas, Visco e Ghizzoni. Tre audizioni fanno ben più di una prova. Ormai è chiarissimo: Renzi e Boschi hanno usato le istituzioni come fossero cosa loro. Le dichiarazioni di Ghizzoni in commissione d'inchiesta sulle banche confermano le pressioni ripetute e insistenti di Maria Elena Boschi per proteggere gli interessi di Banca Etruria, l'istituto di credito del papà, chiedendone l'acquisizione all'ex ad di Unicredit", ha affermato la senatrice M5s Barbara Lezzi.
"Dall'audizione di Ghizzoni", ha aggiunto, "spunta anche il nome di Marco Carrai, fedelissimo di Matteo Renzi che stava per essere piazzato a capo della cyber security e che mandò una mail allo stesso Ghizzoni per sollecitarlo sul dossier Banca Etruria. Sta emergendo un vero e proprio sistema di potere che coincide ogni giorno di più con il "giglio magico" renziano. Mentre quattro banche popolari stavano per collassare, portandosi dietro decine di migliaia di risparmiatori, il Presidente del Consiglio, insieme a un Ministro che nulla c'entrava con la materia bancaria e ad un faccendiere, agiva nell'esclusivo interesse dei vertici dell'Etruria. Siamo di fronte al tradimento delle istituzioni e della stessa Costituzione, che prevede di svolgere il mandato con disciplina e onore e di tutelare gli interessi della nazione".