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Berlusconi come Trump, riforma fiscale al 20%
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Berlusconi come Trump, riforma fiscale al 20%

di Elena Dal Maso
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Il leader del centro-destra ha presentato il programma fiscale sostenendo di voler fare una riforma strutturale delle tasse con solo 3 aliquote. Pensione minima a 1.000 euro e recupero di fondi dalle cattive spese | AllianceBernstein: la riforma fiscale di Trump non si pagherà da sola

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Silvio Berlusconi come Donald Trump, entrambi impegnati nel progetto di una riforma fiscale strutturale.  "Noi faremo una riorganizzazione totale del sistema introducendo una flat tax che sarà inferiore a tutte le aliquote in corso adesso:  sarà del 20-22-25%. E' una tassa che si sente giusta che toglie le sacche di evasione ed elusione".

Lo ha detto il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi aggiungendo che "la flat tax farà aumentare le entrate dello Stato, se la riduzione delle cattive spese ci darà la possibilità di trovare fondi per l'adeguamento delle pensioni". Berlusconi ha poi ribadito l'intenzione di voler estendere "l'aumento a 1.000 euro delle pensioni minime anche alle nostre mamme che non vengono pagate, e invece ne hanno diritto".

Berlusconi intende "arrivare con Forza Italia al 30%, il centrodestra supererà la maggioranza assoluta e potrà fare la sua rivoluzione liberale".

"La flat tax farà aumentare le entrate dello Stato" perché "è una tassa giusta e passa la voglia di evaderla", ha aggiunto poi l’imprenditore milanese ed ex premier. "Questa tassa sarà inferiore a tutte le aliquote in corso adesso e prevederà la progressività" di modo che "sotto i 10 o i 12 mila euro di reddito non ci sarà da pagare niente", ha spiegato Berlusconi.

"E' una tassa giusta e passa la voglia di evaderla, se lo Stato chiede il 35% uno lo paga, se fa pagare il 50% a uno gli sembra un furto”, ha spiegato, "io pago il 73% e mi sembra un'estorsione fiscale: non giustifico gli evasori, ma una tassa ritenuta più giusta toglie le sacche di evasione".

Sull’accordo di programma con gli alleati in vista delle elezioni di primavera, Berlusconi ha anticipato di aver "stabilito con Matteo Salvini, e devo avere ancora l'accordo con Giorgia Meloni, di insediare la settimana prossima il tavolo per il definitivo sì al programma di governo".  L'ex premier ha negato dissensi nella coalizione: "Su tutte le cose più importanti abbiamo le stesse idee. Poi abbiamo diversità  di linguaggio e di tono, ma sulla sostanza siamo sempre stati d'accordo su tutto", ha spiegato.

Quanto al leader di centro-destra, l’ex premier ha detto a chiare lettere che "governare oggi un Paese come l'Italia non è possibile se non si è avuto una grande e profonda esperienza nel mondo del lavoro e dell'impresa ed io ritengo di essere l'unico oggi in Italia ad avere questa capacità". "Guardando agli altri leader ho ritenuto di essere l'unico con un'esperienza così forte da poter riordinare l'Italia in modo scientifico" ha concluso Berlusconi spiegando il suo ritorno in campo.

E non ha risparmiato frecce ai grandi antagonisti, il Movimento 5 Stelle:  "Di Maio è solo un front-man, il vero presidente del Consiglio è Pier Camillo Davigo". "Una confessione fatta da qualcuno vicino a Grillo ci dice che Di Maio è solo il front-man, l'apparenza come candidato alla presidenza del Consiglio, perché il vero presidente del Consiglio sarebbe Davigo, che avrebbe stipulato con Grillo il patto di portare otto magistrati di sinistra al governo. Non so se questa favola che circola negli ambienti della politica sia vera, ma confermo che se dovessero vincere, sarebbe un disastro per il Paese. Oltre che pauperisti, i 5Stelle sono anche giustizialisti", ha concluso Berlusconi.

Orario di pubblicazione: 06/12/2017 11:12
Ultimo aggiornamento: 06/12/2017 11:16


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