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BofA: cinque ragioni per cui un accordo Usa-Cina è vicino
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BofA: cinque ragioni per cui un accordo Usa-Cina è vicino

di Roberta Castellarin
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Secondo Bank of America Merrill le trattative tra Usa e Cina sul commercio sono destinate a concludersi positivamente e indica cinque ragioni per essere ottimisti. Se questo avverrà bisogna aspettarsi tassi in rialzo, un dollaro debole e mercati emergenti in recupero

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Secondo Bank of America Merrill le trattative tra Usa e Cina sul commercio sono destinate a concludersi positivamente. Nemmeno le ultime dichiarazioni di Trump hanno modificato questa visione, perché secondo gli esperti entrambe le parti hanno interesse a chiudere. E proprio sulla base dell'idea che l'accordo verrà raggiunto presto BofA si aspetta tassi in rialzo, un dollaro debole e mercati emergenti in rialzo.

"Secondo noi il raggiungimento dell'accordo darà una spinta alla crescita globale e una maggiore fiducia sulla sostenibilità dell'espansione globale, questo farà sì che la Fed non valuti più tagli dei tassi, si ridurrà la percezione del dollaro come bene rifugio e questo supporterà gli asset ciclici come gli emergenti. In particolare per quanto riguarda i tassi secondo gli esperti il mercato non ha incorporato nei prezzi la fine della guerra commerciale. Questo perché il mercato si muove oggi non in anticipo, ma seguendo i dati. E proprio i dati macro sono stati ridimensionati a causa dei timori legati alla trade war, ma una volta arrivati a un accordo proprio i dati sono destinati a riprendersi. 

Ma ecco nel dettaglio le ragioni per cui BofA vede un accordo vicino:

1. Strategia. "Trump nel suo ultimo tweet minaccia nuovi dazi perché accusa la Cina di voler rinegoziare parti del deal già stabilite. Tuttavia se la Cina ha concordato questi aspetti probabilmente non rappresentano punti cruciali. Anche se non sappiamo quanto le posizioni dei due restino distanti non crediamo che il tweet di Trump sia un segnale di rottura delle trattative", dice BofA.

2. I tempi. Secondo BofA la mossa di Trump è stata dettata dalla necessità di porre un limite temporale alla durata delle trattative. Gli esperti ricordano che non sia un caso che il tweet sia arrivato il giorno successivo che la Nord Corea ha lanciato il primo test missilistico dal 2017. BofA ricorda che la Nord Corea ha giocano in passato più volte la carta di far alzare la tensione per contrapporre Usa e Cina e che Trump non vuole che ci siano interferenze in questa fase dell'accordo. Secondo BofA anche il presidente Xi ha interesse affinchè questo non avvenga.

3. Politica interna. Secondo BofA Trump ha bisogno di vendere un accordo stretto con la Cina al pubblico americano. Oggi quindi un atteggiamento aggressivo può aiutare ad accelerare i tempi.

4. Crescita cinese. Secondo BofA allungare i tempi non è utile nemmeno alla Cina. Gli esperti ricordano che la debole performance dell'economia cinese è l'unica possibile spiegazione per cui la Cina, dopo aver fatto resistenza nel 2018, quest'anno sembra pronta a maggiori concessioni per chiudere un accordo con Trump. Secondo gli esperti la Cina preferirà un accordo con Trump rispetto alla prospettiva di dover intervenire con nuovi stimoli sul credito.

5. Gli accordi fatti finora. BofA sottolinea come gli accordi stipulati da Trump con il Canada l'anno scorso hanno dimostrato che Trump è capace a mediare e preferisce ottenere un deal piuttosto che impuntarsi per strappare tutte le richieste. Con le elezioni in arrivo nel 2020 Trump ha tutto l'interesse a supportare la crescita economica. Inoltre un accordo con la Cina è probabilmente una pre condizione per fare poi un nuovo accordo con il Giappone e poi un accordo con l'Europa sui beni industriali non automobilistici. 

Orario di pubblicazione: 08/05/2019 09:29
Ultimo aggiornamento: 08/05/2019 09:29


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