Nikkei in guadagno dopo la chiusura per festività di ieri. Alle ore 7:30 italiane l’indice giapponese era positivo per lo 0,59% vicino a toccare i massimi negli ultimi 21 anni (ha poi chiuso a +0,6%, il livello più alto dal 2015). La borsa è stata caratterizzata da acquisti sui produttori di auto con Mitsubishi e Toyota che sono saliti dell’1,5%.
Vanno meno bene i gruppi energetici con la debolezza dei prezzi del greggio: Japan Petroleum, per esempio, ha ceduto il 2,5%, Inpex Corp l'1,4%. Intanto il barile americano (Wti) oggi guadagna lo 0,14% a 49,65 dollari facendo fatica però a riportarsi sopra quota 50 dollari, mentre l’oro avanza dello 0,36% a 1.289,6 dollari l’oncia.
Intanto la Cina si muove a due velocità, con Hong Kong che alle ore 7:30 italiane per positiva per lo 0,23% e Shanghai in rosso per lo 0,22%. L’euro alza nel frattempo la testa contro il dollaro a 1,1773 (+0,26%) mentre lo yen resta praticamente fermo (112,63 sul biglietto verde, +0,04%).
Gli investitori stanno scommettendo che il governo di Pechino aiuterà a sostenere le borse locali in vista del congresso del Partito Comunista la settimana prosisma, ha spiegato a Marketwatch (gruppo Wall Street Journal) Vishnu Varathan, economista senior di Mizuho Bank. Del resto ieri il Pmi servizi cinese monitrato da Caixin ha toccato i minimi da 21 anni (sempre però in crescita).
Nel frattempo, il comitato Onu di sorveglianza sulle sanzioni imposte alla Corea del Nord ha identificato "quattro navi" che trasportano beni proibiti dalle risoluzioni Onu e le ha "interdette ai porti" di tutto il mondo, con una decisione che rappresenta una novità assoluta per le Nazioni unite: lo ha annunciato Hugh Griffiths, coordinatore degli esperti incaricati del caso nordcoreano. "E' la prima volta nella storia delle Nazioni Unite" che delle navi, identificate come mezzo di trasporto di merci vietate da risoluzioni Onu, vengono bandite dai porti, ha chiarito Griffiths.
Al momento non sono state comunicate notizie sulla proprietà e la nazionalità delle navi interessate dal provvedimento. La decisione è stata presa "il 5 ottobre", ha precisato Griffiths. Secondo una fonte vicina al dossier, le quattro navi sono state sanzionate per il trasporto di carbone, ferro o pesce nordcoreano, beni interessati dalle ultime misure prese dall'Onu contro la Corea del Nord per i suoi test missilistici e nucleari.