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Conte si fa garante del contratto Lega-M5S
Giuseppe Conte
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Conte si fa garante del contratto Lega-M5S

di Andrea Pira
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Il presidente del Consiglio si è impegnato ad attuare reddito di cittadinanza, riforma fiscale, un salario minimo orario. Tutto però sarà attuato con tempi lunghi.

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Parte rivendicando la stesura del contratto di governo il discorso programmatico del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al Senato per chiedere la fiducia. Una fiducia che il premier alla guida della maggioranza giallo-verde chiede per un "progetto per il cambiamento dell'Italia", composto dai programmi elettorali di Lega e Movimento-Cinque Stelle, del quale si è fatto garante e del quale dice di aver condiviso i contenuti, "seppur in forma discreta". Ritiene quindi che il programma abbia "una duplice legittimazione, formale e sostanziale". Per poi spiegare che  "gli obiettivi sono affidati alla pagina scritta" e che le due forze di governo li hanno "dichiarati in modo trasparente vincolandosi ad adottare tutte le iniziative". 

"Mi propongo a voi, ai cittadini, come l'avvocato che tutela l'intero popolo italiano", ha detto ancora una volta il premier, utilizzando un'espressione già adottata una volta ricevuto l'incarico dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.  Il presidente del Consiglio ha quindi rivendicato l'aggettivo "populista" per le due formazioni che lo sostengono se questo vuol dire "ascoltare il cittadini". A partire dall'attenzione dei diritti sociali, impegnandosi a dare reddito di cittadinanza, a pagare tasse in modo equo, a un salario minimo  orario. Conte ha toccato quindi il nodo debito, senza però affrontare nel dettaglio. Il governo giallo-verde al momento intende ridurre con la crescita. Nessun accenno quindi a interventi tagliadebito, come quelli descritti nelle prime bozze del contratto tra leghisti e pentastellati. 

In tema di Europa, gli spunti programmatici si sono tenuti sul vago, scansando interventi netti e cercando un equilibrio tra le pulsioni euroscettiche di parte della sua maggioranza e le necessarie rassicurazioni richieste dal Capo dello Stato sull'ancoraggio internazionale del Paese. Perciò anche la scelta di ribadire la collocazione filoatlantica dell'Italia, compensata,  però dalla volontà di farsi fautore di un'apertura verso la Russia e della revisione delle sanzioni, come del resto sempre richiesto dai leghisti. 

A livello europeo l'obiettivo che si è posto è quindi l'eliminazione del divario di crescita tra l'Italia e  il resto dell'l'Unione Europea, traguardo da perseguire  "in un quadro di stabilitò finanziaria e di fiducia dei mercati". Quanto al debito pubblico italiano: è oggi pienamente sostenibile; va comunque perseguita la sua riduzione, ma in una prospettiva di crescita economica. La politica fiscale e di spesa pubblica  al perseguimento degli obiettivi richiamati di crescita stabile e sostenibile".

Pur rassicurando sulla volontà di preservare i conti pubblici e la posizione all'interno della Ue "l'Europa è casa nostra", Conte non ha nascosto l'intenzione di portare sul tavolo l'adeguamento della governance comunitaria. "Un adeguamento già al centro della riflessione e della discussione di tutti i paesi membri dell'Unione. Siamo ottimisti sul risultato di queste riflessioni e fiduciosi della nostra forza negoziale, perché siamo di fronte a una situazione in cui gli interessi dell'Italia, in questa fase della costruzione europea, coincidono con gli interessi generali dell'Europa e con l'obiettivo di prevenire un suo eventuale declino".

In materia di fisco il premier ha fissato l'obiettivo della flat tax, per riformare quello che ha definito "un sistema datato".  La riforma fiscale sarà quindi basata "sull'introduzione di aliquote fisse, con un sistema di deduzioni che possa garantire la progressività dell'imposta, in piena armonia con i principi costituzionali. Solo così sarà possibile pervenire a una drastica riduzione dell'elusione e dell'evasione fiscale, con conseguenti benefici in termini di maggiore risparmio di imposta, maggiore propensione al consumo e agli investimenti, maggiore base imponibile".

Il reddito di  cittadinanza, bandiera dei Cinque Stelle, sarà invece successivo. In una prima fase saranno riformati  i centri per l'impiego in modo da sollecitare l'incontro tra domanda e offerta di lavoro con la massima efficienza e celerità possibili". In seconda battuta , sarà "erogato il sostegno economico vero e proprio". 

Intanto, il nuovo governo punta anche ad allargare la propria base di sostegno. I passaggio sulle Regioni autonome e  sulla "dovuta attenzione" alle istanze dei Parlamentari eletti all'estero sono rivolti ai due gruppi, così come i segnali a quanti in futuro vorranno unirsi alla maggioranza. Un messaggio che come primo destinatario ha Fratelli d'Italia. Con la destra di Giorgia Meloni, d'altra parte, ci sono già stati contatti. 

Orario di pubblicazione: 05/06/2018 12:08
Ultimo aggiornamento: 05/06/2018 12:29


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