Mario Centeno, ministro delle finanze del Portogallo e candidato sostenuto dal Partito socialista europeo (Pse), è stato eletto nuovo presidente dell’Eurogruppo, l’organo informale in cui i ministri delle Finanze e dell’economia degli Stati membri della zona euro discutono di questioni relative alle responsabilità condivise riguardo alla moneta comune. Il suo mandato inizierà al termine di quello dell’olandese Jeroen Dijsselbloem, che finirà il 13 gennaio 2018, e durerà due anni e mezzo.
I candidati alla carica erano quattro ministri delle finanze di altrettanti paesi membri: l’economista portoghese Mario Centeno, il diplomatico ed ex-lobbista lussemburghese Pierre Gramegna (liberale), il socialdemocratico slovacco Peter Kažimi’r e la politica e scacchista lettone Dana Reizniece-Ozola, membro di un partito regionalista ed euroscettico. Centeno, economista che ha studiato ad Harvard e lavorato in passato per la Banca di Portogallo, guida il dicastero economico nel governo del primo ministro António Costa, che è sostenuto sia dalla sinistra moderata che da quella radicale (quest’ultima molto critica verso Nato ed euro).
Alla prima delle votazioni Reizniece-Ozola (Lettonia) non ha raggiunto il quorum, mentre la seconda ha estromesso Kažimi’r (Slovacchia). Il terzo turno tra Gramegna (Lussemburgo) e Centeno, infine, è stato quello decisivo per eleggere a capo dell’Eurogruppo, per la prima volta dall’istituzione della carica, il ministro di uno Stato che ha ricevuto aiuti finanziari dall’Unione europea. Il ministro dell’economia italiano, Pier Carlo Padoan, si è congratulato con l’omologo lusitano, aggiungendo che Centeno «sarà il presidente di tutti i ministri delle Finanze della zona euro». Il commissario europeo agli affari economici, il francese Pierre Moscovici, ha dichiarato di aspettarsi che il nuovo presidente dell’eurogruppo «rafforzi la zona euro, concluda il programma della Grecia in modo positivo e lavori al rafforzamento della responsabilità democratica dell’Eurogruppo».
Durante la riunione di ieri, l’elezione del nuovo presidente non è stata però l’unico tema all’ordine del giorno. Sono stati discussi i documenti programmatici di bilancio per il 2018 dei Paesi della zona euro e la situazione di bilancio complessiva della stessa. Dalle conclusioni dell’Eurogruppo è emersa preoccupazione per un rallentamento della riduzione del debito complessivo dell’area, a causa di livelli elevati in alcuni Stati membri (Italia, Francia e Belgio, in particolare). L’organo ha raccomandato, in aggiunta, di affrontare il problema nell’attuale situazione economica favorevole, aumentando l’aggiustamento strutturale di bilancio. Si è parlato anche del programma di aggiustamento macroeconomico della Grecia e delle missioni di sorveglianza post-programma a Cipro e in Spagna, effettuate da Commissione Ue e Bce rispettivamente a settembre e ottobre. (riproduzione riservata)