Con una crescita dei ricavi del 41% su base annua a 65,1 miliardi di dollari, Google ha dimostrato di saper capitalizzare il boom della pubblicità digitale con un modello di business decisamente più valido e resiliente di quello di Facebook e altri social media come Snap. Il colosso di Mountain View ha infatti visto nel trimestre chiuso il 30 settembre l’utile operativo salire del 32% a 21 miliardi di dollari e l’utile netto quasi raddoppiare da 11,2 a 18,9 miliardi.
Protagonista di questi risultati, che hanno superato le attese degli analisti, sono stati i business tradizionali della pubblicità legata alla ricerca, che ha generato ricavi per 37,9 miliardi di dollari, e gli annunci su YouTube, che visto un vero e proprio salto da 5 a 7,2 miliardi di ricavi imponendosi ormai come un vero media di intrattenimento. In crescita anche i costo di acquisizione del traffico, saliti da 8,1 a 11,5 miliardi di dollari, così come i ricavi da cloud, che hanno sfiorato i 5 miliardi.
“Cinque anni fa, ho definito la nostra visione per diventare un'azienda basata sull'intelligenza artificiale. I risultati di questo trimestre mostrano come i nostri investimenti ci stanno consentendo di creare prodotti più utili per le persone e i nostri partner. I continui miglioramenti alla Ricerca e al nuovo Pixel 6 sono ottimi esempi. E mentre la trasformazione digitale e il passaggio al lavoro ibrido continuano, i nostri servizi cloud stanno aiutando le organizzazioni a collaborare e a rimanere al sicuro", ha dichiarato Sundar Pichai, ceo di Alphabet e Google.
Nel corso del trimestre Google ha riacquistato azioni proprie per un controvalore di 12,6 miliardi di dollari. (Riproduzione riservata)