Il titolo Continental AG crolla alla borsa di Francoforte (-13,70% a 159,90 euro), trascinando con sé nel settore automotive Pirelli & C. (-3,87% a 7,304 euro a Piazza Affari), Brembo (-2,39% a 11,02 euro) e Sogefi (-3,63% a 2,02 euro). Il produttore di pneumatici, di sistemi di frenata, di sistemi di controllo di stabilità del veicoli ha tagliato la stima sulle vendite 2018 e la guidance sui margini a causa degli effetti valutari, dell'aumento dei costi e di alcune richieste di risarcimento che pesano sui risultati del terzo trimestre.
Il fornitore di auto tedesco ha avvertito che questi fattori influenzeranno anche il quarto trimestre. Ora Continental si aspetta vendite consolidate per l'intero esercizio a circa 45 miliardi di euro dopo gli effetti dei tassi di cambio, rispetto all'aspettativa precedente di 46 miliardi. Prima degli effetti valutari, le vendite dovrebbero essere pari a 46 miliardi di euro (47 miliardi di euro quanto atteso prima). Tuttavia, la società ha affermato che la crescita organica continua a sovraperformare il mercato e che la raccolta ordini rimane elevata.
Il gruppo ha previsto per fine anno una crescita organica superiore al 4% rispetto al 2017. Il margine ebit adjusted sarà superiore al 9% (oltre il 10% la stima precedente). La società ha previsto vendite nel terzo trimestre pari a circa 11 miliardi di euro, un ebit rettificato oltre quota 700 milioni e un free cash flow prima delle acquisizioni e prima del deflusso dei fondi per i piani pensionistici statunitensi pari a 1,6 miliardi di euro rispetto all'aspettativa precedente di 2 miliardi di euro.
"Il business del primo equipaggiamento (original equipment, ndr) non è stato all'altezza delle aspettative, soprattutto in Europa e in Cina nelle divisioni Automotive e ContiTech. In secondo luogo, la debole domanda nei mercati degli pneumatici in entrambe le regioni ha portato a un calo delle aspettative di vendita", ha spiegato la società, precisando che gli altri obiettivi delle sue linee guida, annunciati all'inizio di questo mese, rimangono invariati, vale a dire l'impatto derivante dai maggiori costi delle materie prime pari a oltre 50 milioni di euro.