La scorsa settimana Cyril Ramaphosa si è insediato come presidente del Sudafrica. Oltre alla pubblicazione di dati economici, ieri è stata annunciata anche la riforma dell’IVA, che mira a smuovere gli investitori sudafricani, finora invano. L’indice sudafricano JSE 40 ha guadagnato 707 punti, chiudendo la seduta a 51.727 punti (+1,39% intraday) e dirigendosi verso i massimi storici, che si aggirano intorno ai 54.000 punti, trainato da Finanziari (+18,72%), Immobiliare (+17,26%) e Beni di prima necessità (+4%), sono calati invece i Beni voluttuari (-5,16%). Sul forex, lo ZAR continua a rafforzarsi, guadagnando terreno contro l’USD e l’EUR, pari rispettivamente a 11,66 (-0,56%) e 14,33 (-1%).
I dati pubblicati riguardano l’indice sui prezzi al consumo di gennaio, attestatosi al 4,4% a/a e al 3,0% m/m (in linea con le previsioni), rispetto al 4,70% e allo 0,50% del mese precedente, e confermano la nostra idea, vale a dire che l’inflazione rimane sotto controllo e sta diminuendo a un ritmo accomodante. Inoltre, il presidente Ramaphosa ha confermato l’aumento dell’1% dell’IVA (dal 14% al 15%) per far fronte al debito crescente e migliorare il rating sul credito. La variazione dell’aliquota IVA dovrebbe entrare in vigore già dal 1° aprile 2018; ricordiamo che il paese ha una delle aliquote più basse fra i mercati emergenti (per es. Cina: 17%, Russia: 18% - 10%, Brasile: 25% - 17% o India: 28% - 0%). (www.swissquote.it)