La notizia che la Cina sta considerando di rallentare gli acquisti di titoli di Stato Usa potrebbe essere fondata su informazioni errate e potrebbe essere "falsa", ha detto l'autorità cinese per gli scambi con l'estero. Lo riporta oggi l'agenzia Reuters ricordando che ieri Bloomberg News ha scritto che il governo cinese sta facendo una revisione degli investimenti in attività estere e ha raccomandato di rallentare o di fermare gli acquisti di titoli di Stato Usa, in una situazione in cui i bond Usa sono meno attraenti e le tensioni Usa-Cina sul commercio sono in aumento.
La notizia ha spinto i rendimenti dei T-bond ai massimi da 10 mesi e il dollaro al ribasso, portandosi ai minimi da quattro mesi. "La notizia forse cita una fonte sbagliata o potrebbe essere falsa", dice una nota dello State Administration of Foreign Exchange (Safe) pubblicata sul sito dell'autorità cinese.
La smentita ufficiale della Cina ha fatto rifiatare il dollaro oggi durante la contrattazione asiatica. Il biglietto verde è salito dello 0,3% sullo yen a 111,78 mentre è rimasto stabile sull'euro rispetto alla chiiusura di Wall Street (1,1939).
Ieri, a seguito della notizia diramata da Bloomberg, il cambio euro/dollaro, che prima era piatto, era balzato sopra quota 1,20, con un picco intraday a 1,2017, riavvicinandosi al massimo da quasi quattro mesi toccato giovedì scorso a 1,2089. "Se il più grande detentore estero di Treasury Usa dovesse improvvisamente fermarsi, questo creerebbe un problema", ha detto lo strategist di Mufg Derek Halpenny. "Il dollaro deve indebolirsi a un livello tale da riattirare compratori verso gli Usa".
Intanto oggi il mercato obbligazionario cinese si è indebolito, con i rendimenti dei bond a scadenza decennale che sono andati sopra i massimi da 3 anni, al 4%. Dietro al movimento ci sono diversi fattori: aumento delle preoccupazioni riguardo l'inflazione, una Fed più falco e il fatto che la PBoC non ha iniettato liquidità nel mercato nelle ultime settimane. Gli economisti prevedono che la crescita di Pechino rallenterà nella seconda metà dell'anno, e che gli alti tassi d'interesse del Paese saranno presto insostenibili.