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La guerra dei dazi tra Cina e Stati Uniti torna a colpire le borse
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La guerra dei dazi tra Cina e Stati Uniti torna a colpire le borse

di Stefano Caiazzo e Valerio Testi
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A Wall Street, a poco dalla conclusione, indice Dow Jones -1,3% e Nasdaq -0,5%. In Europa ancora pesante Francoforte (-1,2%) che paga il rischio di una crisi di governo in Germania. Piazza Affari (Ftse Mib -0,07%) ha ridotto le perdite grazie al recupero dei bancari. Su Recordati (+2,6%) ipotesi di acquisto da parte del fondo inglese di private equity Cvc

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Lo scambio di minacce tra Stati Uniti e Cina sui temi commerciali innesca un'altra giornata difficile sui mercati azionari di tutto il mondo. A Wall Street i listini sono arrivati a perdere oltre l'1%, mentre l'Eurostoxx 600 è sceso dello 0,7%. Il presidente Usa, Donald Trump, ha affermato che se la Cina metterà in pratica nuovi dazi su 50 mld di dollari di importazioni dagli Stati Uniti, Washington imporrà ulteriori tariffe del 10% su 200 miliardi di importazioni dalla Cina. Se ci saranno altre reazioni da Pechino il passo successivo saranno dazi su altri 200 mld, per un totale di 450 mld di dollari.

La Cina risponderà con nuove tariffe doganali su prodotti americani se gli Usa daranno seguito alla minaccia di una seconda ondata di dazi su 200 mld usd di prodotti cinesi, scrive l'agenzia di stampa Xinhua, citando un portavoce del Ministero del Commercio di Pechino, secondo cui le decisioni Usa sul commercio "non lascerebbero altra scelta" alla Cina se non rispondere.

A Wall Street, a poco dalla conclusione della seduta, indice Dow Jones -1,3%, S&P 500 -0,7%, Nasdaq -0,5%. Ijn Europa male, in particolare, Parigi (-1,1%) e Francoforte (-1,22%), che continua ad essere penalizzata dallo scontro in corso all'interno del governo tra Merkel (cancelliere) e Seeehofer (ministro degli Interni) sulla politica migratoria tedesca. Flessioni più contenute invece per Madrid (-0,14%) e Londra (0,36%).

A Milano il Ftse Mib ha chiuso la seduta con un -0,07% a 22.084 punti (quasi 2,4 miliardi il volume di scambi, in crescita sul controvalore di 1,97 miliardi di lunedì), risalendo quasi fino alla parità e limando così le perdite (dopo aver aperto in ribasso dell’1,6%) più di quanto abbiano fatto gli altri indici Ue. A Piazza Affari i bancari hanno performato molto bene (+0,97% il Ftse Italia Banche) rispetto al resto del listino milanese, dopo la recente debolezza del comparto. Banco Bpm, in particolare, ha terminato una seduta in netto rialzo (+5,59%), favorito dalle attese su un'ulteriore accelerazione nel piano di smaltimento del proprio stock di npl. Bene anche Bper (+3,39%), Ubi (+3,07%), Mediobanca (+1,29%). Guadagni sotto il punto percentuale per Unicredit (+0,77%) e Intesa Sanpaolo (+0,49%). Lo spread tra rendimenti di btp e bund a scadenza decennale ha toccato i 226 punti in apertura, scendendo poi a 217 (all'incirca stabile sulla chiusura di ieri in area 215 punti).

Bene anche le utility, con A2A (+2,35%), Snam (+2,09%) e Terna (+1,78%) in rialzo. Un esperto ha riferito che il settore sta beneficiando di questo clima di incertezza, con i rendimenti che scendono e la Bce che si è mantenuta accomodante.

Nel sttore farmaceutico ha chiuso in crescita Recordati (+2,66%). Secondo un'indiscrezione del Financial Times il fondo britannico Cvc Sarebbe in fase avanzata di una discussione con l'azienda per rielevare una quota di controllo di oltre 3 miliardi di euro.

Sul resto del listino si segnala Autogrill (+4,06% a 11,28 euro) che è salita in scia alle indicazioni di stampa secondo cui il gruppo potrebbe considerare l'ipo della controllata HmsHost.

Tra i titoli peggiori invece in evidenza  Stm (-4,24%), che ha sofferto come tutto il comportato tecnologico europeo, e Cnh Industrial (-3,12%), nonostante la consegna di 900 bus in Brasile. In calo inoltre Ovs (-2,24% a 2,708 euro) in attesa dei risultati del primo trimestre.

Sull'Aim Italia ancora in progresso, dopo la seduta positiva di ieri, Visibilia Editore (+14,09%).

Orario di pubblicazione: 19/06/2018 21:54
Ultimo aggiornamento: 19/06/2018 21:54


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