Le criptovalute si stanno finalmente riprendendo

Le criptovalute si stanno finalmente riprendendo, e se ci fosse un altro rally? (di Arnaud Masset). Nelle ultime settimane, sia gli investitori, sia i media hanno messo da parte le criptovalute per concentrarsi sui mercati tradizionali. È stato abbastanza naturale, perché le borse sono state interessate da forti vendite e la volatilità è esplosa. Nel frattempo, sul mercato delle criptovalute c’è stata una fase di consolidamento. Dopo un inizio d’anno turbolento, Bitcoin e le altre valute alternative hanno finalmente ripreso fiato e fermato la caduta libera. Ultimamente il mercato delle criptovalute ha addirittura iniziato a riprendersi. Dopo essere scesa a un minimo di 276 miliardi di dollari, la capitalizzazione di mercato complessiva questa settimana è risalita a circa $481 mld, con il prezzo di Bitcoin che ha superato al rialzo la soglia dei $10.000.
Noi siamo decisamente ottimisti sulle prospettive delle criptovalute. Quest’anno sarà cruciale per questa nuova classe di asset perché usciranno le versioni beta o i prodotti finali di molti progetti legati alle criptovalute. Anche se riteniamo che il momentum positivo iniziato un paio di settimane fa continuerà, potrebbe essere necessario attendere fino alla fine delle festività per il Nuovo Anno Cinese per assistere a un’accelerazione. Questo è dunque un buon momento per apportare gli ultimi aggiustamenti al vostro portafoglio prima del prossimo rally.

Non ammassate scommesse ribassiste sull’Europa (di Peter Rosenstreich). L’articolo di Bloomberg sulla posizione corta da $18 mld di Bridgewaters sull’Europa evidenzia un mutamento crescente delle prospettive ottimiste dei mercati sull’Eurozona. Secondo gli scettici sull’Europa, le recenti turbolenze dei mercati finanziari intaccheranno il sentiment degli investitori, danneggiando di conseguenza anche la fiducia di famiglie e imprese. A nostro avviso, le vendite, generate evidentemente dalla volatilità, non hanno le fondamenta necessarie per una correzione prolungata. Sia la strategia di politica monetaria della Fed, sia il conseguente aumento dei rendimenti USA, erano attesi e non hanno sorpreso nessuno. Anche l’aumento dell’inflazione, salvo che non vi sia un’impennata, probabilmente non sorprenderà i trader. Crediamo che sia finita la fase dell’innocenza su Wall Street, i trader diventeranno più attenti, ma non ciò fermerà necessariamente la storica corsa rialzista. I PMI di febbraio di prossima pubblicazione daranno ulteriori indicazioni sulla forza della congiuntura favorevole in Europa.
 
Sudafrica sotto i riflettori (di Vincent Mivelaz). Il Sudafrica è a una svolta storica, alla fine dell’era, durata 9 anni, dell’ex presidente Jacob Zuma, accusato di molteplici fatti di corruzione (in tutto 783) dall’inizio del suo mandato, nel maggio 2009. Il suo successore, il presidente eletto Cyril Ramaphosa, ex leader del partito African National Congress (ANC), ha assunto l’incarico già nel pomeriggio di giovedì, dopo le dimissioni di Zuma giunte in serata. Oggi Ramaphosa dovrebbe pronunciare un discorso alla nazione, nel quale, stando agli esperti, si tratterà anche la questione della rimozione dei ministri nominati dall’ex presidente Zuma, cosa che potrebbe causare forti tensioni all’interno dell’ANC.
Questo sviluppo è di ulteriore conforto per gli investitori sudafricani; il rand si è rafforzato (USD/ZAR a 11,58, -3,22% da mercoledì 14 febbraio 2018) e anche la borsa ha guadagnato, con l'indice JSE 40 a 52.565 punti (+4,27%), trainato da Industriali (+10,44%), Beni voluttuari (+8,01%), Finanziari (+6,69%) e Salute (+6,59%).
Con l’IPC a/a di dicembre 2017 al 4,70% (precedente: 4,60%), l’inflazione è imbrigliata. A gennaio 2018, la fiducia dei consumatori è salita ancora, a 99,70 (dicembre: 96,40, massimo dal 31 ottobre 2015) e la bilancia commerciale aggiornata a dicembre 2017 è stimata a ZAR 15,7 miliardi (o USD 13,55 mld), massimo mai registrato prima (precedente: 13,05), a conferma della forte ripresa economica prevista per i prossimi mesi.
Crediamo che il mercato azionario dell’indice JSE 40 si espanderà più rapidamente, seguendo il trend dell’indice MVIS GDP Africa, e si dirigerà verso i rialzi del 2014. (riproduzione riservata)

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