Il reddito di cittadinanza del M5s cambia volto, come frutto di una possibile mediazione con gli alleati di governo. E prevede “coerenti politiche di incentivazione”, “possibilità di combinare lavoro e responsabilità famigliari”, “un salario minimo” e “una maggiore flessibilità”. Giacinto della Cananea, ordinario di diritto amministrativo presso la facoltà di giurisprudenza di Tor Vergata, incaricato da Luigi Di Maio, di concretizzare l’idea di giungere a un contratto alla tedesca per il futuro governo, ha compiuto il primo passo individuando le convergenze di programma tra il M5s e la Lega oppure il Pd a seconda dell’esito delle consultazioni in corso.
In una lettera inviata a Di Maio, di cui italiaoggi.it è entrata in possesso e che milanofinanza.it pubblica in allegato, ci sono le idee su cui può vedere la luce la prossima alleanza di governo. Intanto, Giacinto della Cananea ha lavorato a questo progetto insieme ad un pool di esperti di cui è interessante conoscere il nome e la provenienza. Si tratta di Elena Granaglia, Fabio Giulio Grandis, entrambi dell’Università Roma Tre, Gustavo Piga dell’università di Roma Tor Vergata e Andrea Riggio dell’università di Cassino. Il comitato si è avvalso anche di Angela Ferrari Zambini dell’Università Federico II di Napoli per quanto riguarda lo studio dell’accordo di coalizione realizzato in Germania e la possibilità di replicarlo in Italia.
Saltando subito alle conclusioni, dopo un attento lavoro di confronto tra i desiderata dei possibili alleati, al primo punto il futuro governo potrebbe farsi promotore “di iniziative innovative” per quanto riguarda il regolamento di Dublino in relazione alla crisi migratoria, anche attraverso una maggiore cooperazione tra le forze di polizia e di intelligence. Stabilita la natura del rapporto con l’Europa, da cui non c’è alcuna intenzione di allontanarsi, il nuovo governo italiano si farebbe promotore di una sede sola per le istituzioni europee ai fini di un bilancio più snello.
Sul fronte interno, il governo, che – ripetiamo - nel progetto vedrà la partecipazione del M5s con la Lega o con il Pd, dovrà mettere in primo piano la lotta alla povertà e salvaguardare l’ambiente. Nel novero delle misure da adottare c’è l’espansione della rete dei servizi per la prima infanzia e dei servizi per la cura delle persone a carico. Previsto anche un sostegno monetario per i figli. Per il resto si tratta dei già citati (in apertura) incentivi per il lavoro: resteranno delusi gli elettori che hanno puntato su un reddito in virtù della nascita sul territorio italiano? Altro capitolo su cui riflettere è quello che riguarda il Sud. Per ridurre gli squilibri territoriali, la ricetta M5s prevede tre passi. Il primo è la garanzia della sicurezza e della legalità. Il secondo sono le infrastrutture e i relativi investimenti e il terzo è la gestione oculata del fondi europei.
Altra novità: “Il servizio sanitario nazionale è un’istituzione fondamentale”. Va considerato che le Regioni basano circa l’80% del propri bilancio proprio sulla delega in materia di sanità. In economia, ogni anno, entro il 30 giugno, verrà approvato un disegno di legge per le Pmi. Previsto un diverso trattamento fiscale tra le banche commerciali e le banche d’affari “al fine di favorire le prime” . Il settore agricolo dovrà essere considerato come strategico alla salute e al turismo. Nell’agenda fiscale del governo, poi, al primo posto c’è il ricorso alla digitalizzazione di tutti i processi. Previsti investimenti pubblici praticamente in ogni settore, in particolare per la rete ferroviaria e la banda ultralarga “ampliando la gamma di applicazioni verticali del 5G con aree di peculiare interesse ed eccellenza nazionale (cibo, vino, turismo, beni culturali, moda)”. Per la Pubblica amministrazione prevale l’emergenza del taglio agli sprechi. E’ prevista una verifica di metà legislatura con gli alleati che naturalmente potranno contribuire preventivamente a questo testo con le loro idee, se condivise.